Tra i giudizi su Picasso che artisti di ogni Paese hanno formulato — e della generazione del Maestro, o immediatamente più giovane: sono interessanti
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artisti protestatari più importanti della sua generazione. Ciò non significa tuttavia — e non era forse neppure il caso di sottolinearlo — che il
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«nazionale». Per la generazione dei francesi di avanguardia successiva a quella dei divisionisti, la responsabilità era davvero enorme.
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D’altra parte il seguito che il pittore francese ha avuto fra gli artisti della generazione più giovane della sua, in ogni continente e sotto
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maestro inglese contemporaneo Francis Bacon, esposta al Museo Civico di arte moderna di Torino. È l’opera di uno dei pochi della generazione «dopo
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Le scoperte di Fautrier, legate a quelle della generazione successiva a Picasso, degli astrattisti non manieristi, cioè ai Pollock, ai Wols, ai De
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trentennio almeno di arte italiana. Tra la generazione dei Maestri, cui De Pisis appartiene a buon diritto, e la nostra, corre quasi un’epoca; ma la
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diversissima, e, per un certo verso, assai più cordiale, spiritosa e apprezzabile, di quella dei suoi colleghi. In una generazione in cui evadere
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Tra la nostra generazione e quella di Gino Bonichi, detto Scipione, corrono appena dieci anni, o poco più, ma questo tratto di tempo, così denso di
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agitato e tipico della generazione di mezzo: e se in un discorso che vuol essere critico potessimo usare una parola peregrina senza sminuire il pregio
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’«ultimo anno». Mafai e il mafaismo — se la memoria ci assiste — cominciarono ad entrare in crisi verso il 1940, quando la generazione degli artisti che
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paesaggio o natura morta, così come noi siamo abituati a ritrovare nel cammino dei maestri della «generazione di mezzo»; la materia pittorica è il colore ad
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generazione anzianotta dei pittori di Francia: di quadri come «La luce ritorna luce», che è il più intenso e vibrante della Mostra, nella Rassegna torinese
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rottura (come in Wols, o in Pollock, o in Fautrier, o in De Kooning, tutti artisti della generazione di Mafai, all’incirca) questo pittore che espone alla
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della generazione del Novecento; infatti la grandiosa mostra dell’opera di Rosai a Palazzo Strozzi, ricca di oltre duecentocinquanta lavori dell’artista
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Rosai, assai meno situazione del Novecento e assai più, invece, eredità post-novecentista nella generazione dei «ribelli». E del resto, il breve taglio
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’arte del maestro fiorentino alla generazione successiva alla sua: assai suggestiva, per esempio, la riproposta della «preistoria» di Rosai, i suoi
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Ma il problema dello sviluppo in senso realista dell’arte di Ziveri va visto nel più ampio quadro del cammino della sua generazione, quella che per
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A nostro avviso, Maccari è un uomo che, come molti altri della generazione degli zii, ha patito la nostra provincia; egli è stato fascista, più o
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chi, appartenendo ad una generazione diversa, voglia, anzi debba, costruire.
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troviamo alla presenza di un pittore coerentissimo e completo: pur essendo della generazione di Picasso, Prampolini non si dimostra suo subalterno quanto a
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Ciò nonostante le opere sono restate, a documentare tappa per tappa l’estro e la cultura di uno dei nostri più alti pittori della generazione dei
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lezione dell’avanguardia, in quanto c’era di meglio in Italia (sopratutto in Morandi) e in quanto di stupefacente aveva dato la generazione dei Maestri
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del Novecento, e che, tra la generazione dei «maestri» (i Carrà, i Rosai, i Sironi, i Morandi) e quella dei giovani ribelli del tipo di Ziveri, Stradone
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dialettica anche nella generazione precedente a questa, la generazione dei maestri del Novecento, soltanto che la misura tra passatismo e avanguardia
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, chiuso nei confini autarchici, allungando gli orecchi senza capir bene cosa si dicesse al di là. Noi siamo dell’avviso che la seconda generazione degli
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potrebbe perciò concludere che nella generazione antinovecentista coloro i quali sono oggi astrattisti (di Mafai non è davvero necessario parlare; l
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a quell’epoca appariva all’orizzonte la generazione dell’antinovecento, ma piuttosto perché i Carrà, i De Pisis, i Morandi non si erano esauriti a
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gran parte alla generazione che li ha preceduti, e che ha operato da ponte fra il clima chiuso del Novecento e quello aperto della Liberazione; un
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: perché, se è vero che i vivi di ieri hanno bisogno dei vivi d’oggi, non è altrettanto vero il contrario: tra la generazione dei ribelli al Novecento
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nei contemporanei e in quelli della generazione immediatamente successiva parecchi sospetti: una certa cautela, una accresciuta severità di giudizio
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vediamo ad esempio quanto si avvalga la generazione dei Vespignani, dei Dova, dei Guerreschi, dei Banchieri, dei Calabria, delle esperienze e della
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«tirata» da un lato. Paulucci è uno dei pittori della generazione che, reagendo al Novecento, ha saputo pervenire in zona astratta senza «salti nel buio
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iniziale, divisionisti: ma come esiste una generazione precedente a questa dei futuristi, la generazione degli impressionisti italiani che appresero
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», ritrovare il Moore astratto, ovvero la lezione del maestro nella generazione più giovane inglese, per esempio Chadwich. Siamo però d’accordo col
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Che cosa ha voluto fare il più quotato scultore della generazione giovane, Augusto Perez, con questi sei personaggi in cerca di un loro mondo, con
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una generazione diversa, più giovane di quella del Negri, e si conclude che le intuizioni di quella più anziana sono sviluppate in chiave astratta
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difficile, a specchiare queste contraddizioni. E cominciamo dalla figura dell’uomo Brancusi, dalla sua «leggenda». Brancusi appartiene alla generazione che
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chiaramente delineatesi entro il raggio dell’Informel». In verità tra la generazione degli astrattisti puristi cui in definitiva appartiene
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edizione della massima rassegna internazionale, il Belgio, nel cui padiglione possono essere ammirate le opere di un artista della nuova generazione, Pierre
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