Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: francese

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Personaggi e vicende dell'arte moderna

260275
Venturoli, Marcello 35 occorrenze
  • 1965
  • Nistri-Lischi
  • Pisa
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Da Burri a Fabbri, da Somaini a Guerreschi, da Scanavino a Moreni, da Guttuso a Minguzzi, da Zigaina a Francese, da Sadun a Ghermandi — per citare

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quelle ragazze di periferia, quegli uomini e fanciulli che urlano la loro esistenza; e che dire dell’amore di Franco Francese, drammatico e ossessivo

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quelle attuate a Milano dopo la Liberazione; sia perché le opere del maestro post-impressionista francese erano assai scarsamente conosciute in

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Organizzare una mostra che pareva un viaggio se non proprio ecclettico, senza dubbio antologico nell’arte francese dal 1870, puntare sulla irrequieta

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maestro francese di eccezionale fantasia a confronto dei suoi colleghi impressionisti famosi, si deve a lui riconoscere il merito di una esemplare

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, di cittadinanza francese, e affascinante per lo studio delle ragioni che determinarono, intorno al 1930, dopo un quindicennio di furori suprematisti

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configurato come un francese di tre cotte, se non fratello minore, certamente cugino dei Bonnard, dei Vuillard e degli Utrillo, l’artista ebbe in famiglia e

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francese nel 1946) dove operò insieme con Marcoussis, Severini, Leger, Ozenfant. Dal 1930 in poi l’artista percorre il suo cammino francese; dalla

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dubbio che la pittura di Munch subì una radicale trasformazione a contatto della grande cultura figurativa francese; ed echi manifesti di Toulouse

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Il critico francese Zervos, che fu uno dei primi divulgatori di Picasso in Italia, osserva che l’artista «non sa in anticipo che cosa metterà sulla

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L’omaggio a George Braque, il settantaseienne maestro d’avanguardia francese alla XXIX Biennale di Venezia in una sala del padiglione italiano

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— che la personale del pittore francese Jean Fautrier. Diciamo «indifesa» perché i dipinti dell’artista, di taglio insolitamente piccolo, e, al massimo

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in una superiore unità, che potremmo ben dire di contenuto; nel francese è una ineffabile intelligenza sul sensibile, un angelico ragionare che si

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del maestro francese: in effetti il disegno insolitamente robusto, la deformazione «espressionista», il movimento «animale» del personaggio, fanno

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cercare una relazione che non possono avere. Perché una delle costanti del pittore francese è il suo rifiuto a legare più figure fra loro, a

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D’altra parte il seguito che il pittore francese ha avuto fra gli artisti della generazione più giovane della sua, in ogni continente e sotto

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Fautrier è invece assai più consapevole dello stile, accennavamo: il maestro è davvero un francese, erede consumatissimo di tutta la recente e meno

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sperimentale e documentario; ma, se, come noi siamo spinti a credere in tutta coscienza, la pittura del francese rappresenta uno dei più avanzati punti di

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Lo zelo di Palma Bucarelli, che ha lavorato quasi due anni sull’artista francese raccogliendo preziose notizie per un volume, ci ha consentito, anche

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autorevole, della grande tradizione francese di avanguardia. E se talvolta l’artista potrebbe apparire fin troppo formale per la perfetta aderenza della sua

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francese e tedesca del medesimo periodo; ma questo continuo somigliare di Viani agli altri senza rifarne il verso, questo attingere da fonti

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sua linea di sviluppo, la consorella maggiore francese; tanto che, a parte un certo formalismo che oscilla fra i modi della critica di Argan e una

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quella dell’antinovecento per una seconda e più energica frattura, ricollegandosi, se mai, e in un modo esplicito, alla avanguardia francese, sulla

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Quanto poi a un giudizio storico in rapporto all'arte francese del medesimo periodo, le opinioni dei più illuminati non furono troppo tenere nei

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I nazionalisti spinti, che guardano a quest’arco di sviluppo dell’arte nostra, ancor convinti che il mercato francese e lo chauvinismo organizzato

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quella francese, con punte di ribellione e di autonomia intermittenti, con felici e commoventi «fasi di contributo» (futuristi e metafisici).

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nella tradizione italiana... (ma) nella tradizione francese in Bonnard e forse nel Picasso del periodo rosa». Questo «tocco» e questa «luce» fanno a

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grande tradizione europea, specie francese, la parola illuminata di Virgilio Guzzi, allora molto amato ed ascoltato dai colleghi pittori, i Montanarini

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disinvolto, ma egli è liberato per mimetismo, si direbbe, per quella sua costante attitudine a «far francese» senza arrivar mai alle scimmiottature

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; ispirate alla francese Richier e all’inglese Paolozzi quanto a modi) si rivela ancora una volta assai impressionabile e ricettivo, ma con una

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francese, il giro allarmante e matematico della scuola di Parigi dagli Impressionisti in poi: rivalse simbolistiche della Se cessione, naturalismo e

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, annoveriamo Renato Guttuso, Giuseppe Zigaina e Franco Francese. Tre mostre personali assai coraggiose, per la minoranza in cui, non solo si producono gli

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Francese, il quale aggiunge a questi vasti e drammatici dipinti (amplessi nei quali l’artista riesce a implicare ricordi e violente presenze del vero

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spazio, e gli uni arricchiscono gli altri, senza intoppi e contrasti. Quello che poteva diventare una fuga dalla vita francese intorno al terzo decennio

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mezzo di un ingegnere francese di visitare l’harem dei Bey di Algeri e ne ebbe, naturalmente, una indimenticabile impressione: si preparò al grande

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