prevalenti colture, risultante dalla partita catastale di ciascun contribuente all'epoca della formazione dei ruoli, e in corrispondenza delle voci di
dell'attitudine al lavoro risultante dopo l'ultimo infortunio ed alla retribuzione percepita all'epoca in cui questo si è verificato.
contato qualche cosa) è un nucleo di artisti che esprimono proprio i sentimenti di quest’epoca corrucciata e «indifesa», nonostante le sue mille nuove
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La storia di Utrillo è senza dubbio la più squallida fra tutte le storie dei pittori famosi della sua epoca: Gauguin ebbe al suo attivo un autentico
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svariati pretesti utili, molteplici occasioni di approfondimento di quell’epoca stupefacente nella quale è nata, come in una seconda Rinascenza, l’arte più
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Verso quell’epoca, infatti, egli compì il suo primo viaggio a Parigi, dove ebbe modo di approfondire questa lezione all’Académie Jiulian e
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negli impasti — si possano vagamente percepire gli echi del cubismo sintetico; opera che denuncia, in epoca non sospettabile ancora di conformismo e
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Giardini e a Palazzo Grassi) dal quale diversi artisti anche presenti alla Mostra hanno molto appreso; i mostri che lo scultore esprime, sono dell’epoca
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Cosicché i visitatori non dovranno stupirsi se, dopo aver collocato con pazienza in una certa epoca i risultati di Picasso, poniamo, cubisti, si
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«scienza» cubista. Ma non vogliamo qui dilungarci molto in una spiegazione abbastanza ovvia. Aggiungiamo soltanto un avvertimento. Non si crei fra epoca ed
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Condizione rara, specie in epoca così tumultuosa come la nostra in fatto d’arte, quella di Picasso: di compiere ottant’anni (è nato a Malaga il 25
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traspare in quest’opera, tra le più alte in assoluto della nostra epoca contro le barbarie della guerra, la espressione di Picasso — aggiunge il
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primo quadro cubista. Dal 1908 al 1911 è per Braque l’epoca del fervore plastico, della indagine interiore sul mondo delle apparenze intuito dagli
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debba essere considerato il massimo artista non figurativo di una epoca conclusa, resta il fatto, certo, che Kandinskij non è (meglio dire non è più
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Anche in «Pastorale» (quadro dipinto in epoca già più consapevole, 1911) gli elementi «narrativi», più che essere ridotti al minimo, sono in gran
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temperamento di plasticatore, il primo dall’epoca arcaica in Inghilterra, ha avuto la fortuna di esplodere — se così possiam dire — in una fase che
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) che avrebbero comunque riscaldato quei modi, sia pure per un breve momento; ma il maturarsi in una epoca tipica (della solitudine umana nella tragedia
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pittore inglese, assai più «pessimistica» e, sotto il profilo della fine di un’epoca artistica, assai più «decadente», di quanto sia quella dei suoi
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fotografici dell’epoca vittoriana. Naturalmente egli acomincia dove gli altri si sono fermati, facendo procedere, anzi ricaricando i gesti mozzati dall
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una umanità che ha subíto il macello. Quadro che si colloca tra i più alti della nostra epoca, capaci come «Uno» di Pollock o «Guernica» di Picasso, di
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che una goccia di nero rende per sempre immobili, i triangoli e i rettangoli delle merci perfette, senza sapore e odore, miraggi e miti della epoca
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trentennio almeno di arte italiana. Tra la generazione dei Maestri, cui De Pisis appartiene a buon diritto, e la nostra, corre quasi un’epoca; ma la
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egli non chiude un’epoca, ma la continua, e, se così possiamo esprimerci, ne suggerisce una nuova alle attuali generazioni. Mai come in questa mostra
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fatti per il nostro Paese, ci pone tutti in una epoca radicalmente diversa dalla sua, come da un altro secolo. E la Mostra retrospettiva di tutte le
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Venezia) e così via. Ora, che Mafai faccia la astrazione più estesa, senza i «compromessi» dei mezzi termini, come all'epoca dei suoi «mercatini», non è
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quarantina di dipinti ad olio di varia misura e di varia data, dal 1938 al 1960: vent’anni di attività, dall’epoca in cui operava ancora il suo fascino
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affiancate, nel gusto dell’epoca, a quelle prenovecentiste, ma che da queste si diversificano per la loro fattura mai compunta, per quella nobile aspirazione
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delle «architetture umane», sempre in codesto limbo stilistico, sempre in una preistoria, nell’epoca in cui, purtroppo, queste stesse cose sono già
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di Medardo Rosso, dalla sua epoca: il gusto cioè di un’immagine emancipata per via della oggettivazione massima (per far ciò non v’è bisogno di
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Però quanto ancora dei miti e dei modi dell’epoca ereditarono questi artisti! E come la loro volontà di rinnovamento fu parziale! Ziveri — lo abbiamo
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Novecento, intesa questa parola come epoca, più che come scuola — non meno suggestivo della sua remora chiaroscurale e naturalistica, che potremmo chiamar
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certo tal quale coraggio; almeno se vogliamo risalire al 1945, epoca nella quale l’artista cambiò pelle.
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a quell’epoca appariva all’orizzonte la generazione dell’antinovecento, ma piuttosto perché i Carrà, i De Pisis, i Morandi non si erano esauriti a
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baldanza, in epoca davvero eroica, intorno al 1934 per Fazzini, e al 1938 per Guttuso.
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«Sei», qualche altra dei Maestri del Novecento eseguita nella stessa epoca in cui operarono i giovani ribelli, qualche altra dei chiaristi e qualche
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? E chi più di Brancusi poteva esser considerato all’impasse Ronsin, gremito di studi-baracche già putrefatti all’epoca di Utrillo, un uomo fuori del
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., senza dubbio alle sculture africane che il gusto dell’epoca suggeriva, conservandone, come scrive Marchiori, «la vigorosa sensualità e la brutale
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epoca le scienze naturali, la filosofia, la poesia e le arti figurative hanno formato un fronte che presenta caratteri comuni. Nelle trincee più avanzate
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nell’epoca di mezzo ci sono sembrate di maggior rilievo: «Lenticchie» e «Porto di notte in mezzo al mare», una del 1921 e l’altra del 1930; mentre i
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«oggetti trovati» e delle leghe metalliche. Scrive Kenneth B. Sawyer che l’artista vuole rivelare con simpatia la condizione umana in un’epoca che
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, ruote dentate, leve e pulegge così «fabbricati» dalla nuova situazione di ciarpame, come fossero nati in un’epoca dopo la nostra. Se Paolozzi ha
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