Ma è proprio l’amore della consorte che vieta a Utrillo di «espandersi», di vivere, come vorrebbe? Oppure la sua esistenza, già segnata, (di uomo
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«vertigine» di una prospettiva surreale) nella sua apparente compromissione, è maturato al punto giusto, non lo si vorrebbe diverso: per quella
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senza misericordia? Ziveri vorrebbe essere un Toulouse Lautrec in maniche di camicia, dentro un mondo di piaceri più squallido, popolare? Ma niente
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