Cézanne, nella sua pittura, ma che, alla fine, la voce alta di questi maestri non facesse frastuono con la sua; la quale pure esisteva, dolce, capace
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commovente come chi esprima con gesti inequivocabili, su un letto di malato, ciò che la voce, troppo fioca, gli impedisce di dire. L’arte di Munch è quella
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arrivo dell’arte europea e mondiale, per la novità e la libertà dello stile, per la immediatezza e l’inequivocabilità della «voce», pura e ispirata
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Da qui la profonda impressione che suscitano alla vista i suoi papi, clamanti senza voce, i suoi nudi virili gettati in mezzo a frasche di periferia
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espressioniste, formano, guardati tutti insieme, una voce, una personalità, che è impossibile attribuire ad altri se non a Viani. D’accordo, «Monsieur Flery
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singolare, se molte delle sue opere conservano l’impronta di una personalità prepotente, la cui voce non mutò mai, tra gli alti e bassi della salute, tra le
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, il naso aquilino, la bocca carnosa, delicata e ironica, la voce fonda, i gesti netti e grandi; di provenienza borghese, in una famiglia dai molti
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artisti, musicisti, commediografi e letterati di tutto il mondo; con quella voce netta dalla pronuncia emiliana che gli era rimasta, leggerissima
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, anzi contraddicendo le sue premesse di rigore, con la voce in falsetto.
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nelle sue tragedie senza voce, nelle sue sceniche tempeste di virgole animate, che non nei paesaggi di Venezia dagli anni 1928 al 1943, di cui nella
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Benché appartenente, nel timbro e nel volume della voce, alla classe dei tenori, Enrico Paulucci sempre più si è reso non confondibile nelle sue
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romana dal 1930 al 1945». Lo Stradone di vent’anni dopo ci appare con voce più tenorile, con immagini più labili e indistinte dentro atmosfere
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, mentre una voce da sotto un immenso cappello a pan di zucchero recitava i poemi scritti da uno scultore.
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