Nello stesso clima di resa immediata, senza vagheggiamenti formali, sono le opere che portano il titolo «Lo Specchio», «Interno con due bambini
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portano il titolo «Marie Vuillard che scrive», «Il laboratorio della bustaia» (il primo, per la eccezionale acutezza con cui si esprime la grafia del
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mente Goja per l’altro dipinto dal titolo «Paolo a quattro anni in costume da torero», 1925); ma l’opera, tutta giuocata nel contrappeso di zone
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il momento su opere piú difficili, si vedano quattro dipinti tutti del 1941 che vanno, presso a poco, sotto il titolo comune di «Signora seduta col
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le opere di Picasso dal 1948 al febbraio 1953, raggruppate in catalogo sotto il titolo «I familiari».
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come un girasole, in mezzo alla testa, con occhi volanti, fuori addirittura dei loro visi, come nel quadro che porta il titolo «Maternità» su fondo
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Ci piace dunque e non lo vediamo brutto, il dipinto dal titolo «Claudio e Paloma» (1950) dove elementi decorativi, come le mattonelle del pavimento
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sfere, nastri e foglie occhiute, un suggerimento, perfino, da Chagall nel quadro che porta il titolo «Cerchio sul nero» del 1912? E una non accigliata
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atmosferiche dall’altra, sempre, naturalmente, sul tappeto astratto: a questa ultima maniera appartiene il quadro dal titolo «Accenti acuti» (1926).
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più suggestivi e gridati, nei dipinti dal titolo «Les indes galantes», «Nudo in piedi», «Donna seduta», opere dove il «bel dipingere» secondo le
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nei modi astratti. Par quasi, nelle opere dal titolo «Come lenta agonia», «Ciò che rimane è ancora possibile» che un’anima sensibile non molto
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Mafai tributario di Raphael e di Scipione, come pure sensibile a questo Rosai (lo abbia visto o no, poco importa), nel dipinto rosaiano dal titolo
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Fidanzati, Il biliardo, i Giocatori di toppa, la Stornellata, la Serenata, l’Attesa, il Padre, Ristorante (tutti del 1920), ai quadri dal titolo «Mia
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, rappresenta una allusione significante, per toccare le corde dell’angoscia. Interessanti a tal proposito sono le opere dal titolo «Astrazione
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di atmosfere. Esempi per noi calzanti di questo discorso sono i quadri di Levi dal titolo «Il fratello» (1931), «Gentiluomo ambrosiano» (1932) e «Carlo
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Insomma i pittori ribelli al Novecento posseggono più di un titolo nei loro avvii, sul quanto di consapevole avanguardia: in essi il residuo della
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suggerimenti di Mirko non sono marginali; e si potrebbe anche, in quelle due ali o pagine in colloquio, che prendono il titolo di «Pace contrastata
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: «Valori ascensionali» e «Piani orizzontali» (tale è il titolo delle sculture in esame) appaiono non come somme di un tutto dalla realtà, ma come
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opere esposte, il «Ragazzo con la bomba» e «Donna di Milano-Corea» che finanche nel titolo presenta la dualità come unità, il rapporto fra violenza e
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dal titolo «Il bambino nel pozzo», per quella nuda, la infanticida, per quei marescialli draghi, che fanno un arabesco così italiano, un Maccari nero
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impegnate è senza dubbio quella di taglio grande, dal titolo «Interno con specchio e tenda»; ma della stessa intensità sono anche analoghe pitture di
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, in «Gola di ferro», che potrebbe essere posto come emblema in questa Biennale, col titolo «Il richiamo dell’informale»; e «Fior di spina», che anche
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’incantato e raro pezzo «Colloquio con la luna» o nell’altro, dalle squisite apparizioni incise, su una materia più bella di una tela e più mossa, dal titolo
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