», quella programmatica antiretorica nelle gamme tenute e dimesse, quel continuo sperimentare nel nobile «esercizio» possono creare nell’animo di chi guarda
critica d'arte
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«mostre siffatte» (di gusto e piglio sarfattiano) furono tenute a Milano nel terzo decennio di questo secolo, ma la sua era un’altra intenzione
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