fraternità, con Leger, nel quadro «Angoli accentuati» (1923) dove gli schemi cubisti, immobili e preordinati, della scuola di Parigi assumono una
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che una goccia di nero rende per sempre immobili, i triangoli e i rettangoli delle merci perfette, senza sapore e odore, miraggi e miti della epoca
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medio non come un insieme di valori «finali» ma come mezzi per una evocazione di costumi e di situazioni immobili, senza tempo.
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