miraggio. Il piccolo alcoolizzato aveva bisogno di dieci franchi al giorno per «guadagnarsi da bere». Suoi primi acquirenti furono i negozianti di
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hanno creduto come a verità assolute. Gli impressionisti furono i primi scienziati della pittura moderna, razionalizzando in architetture di
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Cocteau, degli André Salmon, dei Pierre Reverdy (il «poeta cubista») furono poi i consensi e gli entusiasmi di tutti gli altri: infatti nessun uomo
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disegnarle. Libertario, mangiaborghesi di provincia, amico dei filosofi da Biblioteca Sonzogno, di pescatori e di bettolieri, i suoi primi salotti furono
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rinnovava; le sue mostre personali riassuntive, specie di prove generali per raccogliere i remi della vita, furono in questi tempi sempre più
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Esposizione Universale di Torino, gli furono tolti insieme la commissione e il passaporto sotto l’accusa di antifascismo.
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felice romana negli anni a cavallo del 1930. Gli altri due furono e sono italiani inequivocabilmente: dai furori «cattolici» di Scipione, al patetico e
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Certo quegli anni romani dal 1928 al ’33 (anno della morte di Scipione) furono densi di risultati, anche se la opaca provincia dette ai tre artisti
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parnassiano, o magico, o ermetico, di cui poco o tanto furono investite le opere degli altri Maestri, coetanei di Rosai. E che Rosai — aggiungevamo nel nostro
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sintetico («Architettura femminile, scomposizione di un nudo», 1925) furono cubiste per la pelle; e che dire dei tre esperimenti «dada», due dei quali, del
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, furono tre, al Cortile, alla Margherita e a Lo Zodiaco, in prevalenza di disegni e furono festeggiate — anche da chi scrive, allora da qualche anno sulla
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Ma le sollecitazioni del suo viaggio in Calabria furono ben più prepotenti. In Calabria non era possibile guardare soltanto contemplando; qui il
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Ben pochi furono gli artisti e i critici che additarono intorno al 1945 la possibilità di uno sviluppo coerente e senza salti dell’arte italiana da
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presentavano come diabolici castigamatti, come eretici verso la pittura italiana dell’Ottocento; in realtà i languori lombardi di Carrà non furono meno
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nella Capitale, molte opere che fan parte della Mostra furono in occasioni ormai storiche, esposte nel medesimo palazzo, in una edizione più antica
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«mostre siffatte» (di gusto e piglio sarfattiano) furono tenute a Milano nel terzo decennio di questo secolo, ma la sua era un’altra intenzione
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Quanto poi a un giudizio storico in rapporto all'arte francese del medesimo periodo, le opinioni dei più illuminati non furono troppo tenere nei
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che reagirono ad essa: sappiamo bene che i modi di questa rivalsa non furono opposti, che parecchie furono le indulgenze, le suggestioni, le
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’artista alle Gallerie «Appunto» ed «Elmo») ma ancora più intensi; i secondi due sono del tipo dei paesaggi cittadini che tanto furono apprezzati nella
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Circa il punto di partenza del futurismo come fatto di stile, è noto che Balla, Boccioni, Carrà, Severini ed altri minori furono, nella loro fase
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scultrice francese, che furono esposti a Venezia nel ’52, né il gusto decorativo del Fabbri si avvale di un sufficiente distacco, come per altro avviene in
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I futuristi furono di gran lunga più dinamici dei cubisti a causa della loro scarsa consapevolezza formale. Non capirono mai fino in fondo, tranne la
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queste preoccupazioni (ripetute in altro tono anche al pittore italo-rumeno Eugenio Dragutescu, capitato a Parigi per lo stesso motivo) non furono
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ottimiste, allegre... niente più poste per le vie abitudinarie dell’esistenza... (erano), insomma, al centro della vita». Si potrebbe dire che i dada furono
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tutto a quella che chiamarono la «legge del caso». Furono tipici in tal senso i loro spettacoli fra la riunione clandestina e la recita, fra il rito di
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, presi uno per uno come manufatti o strumenti. Inoltre per la prima volta furono sostituiti ai colori stesi sulla tela, altri materiali: bottoni, fili
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Arte e vita in Schwitters furono coerenti dal principio alla fine; pacifista durante la prima guerra mondiale, autore nel 1919 dei primi «merz», come
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ponendo l’accento sulla casualità pura, il surrealismo approfondendo questa casualità nell’automatismo. Furono gli elementi «volontari», letterari
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» nelle opere che furono da lui esposte a «L’Obelisco», il senso plastico di una apparizione, come nell’«Eroe», «Scultura per un monumento», «Uomo con
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