Ponendo mente ai «personaggi» di Manzù dopo il Cinquanta, restiamo colpiti dall’alternarsi di fanciulle e ballerinette, in piedi e sedute, a
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grafia e nella plastica — una sorta di plastica grafica che fa di torsi e visi, di madri e di fanciulle, dei monumenti «privati», portando su
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pezzo e le morbide luci che le scoprono ne disegnino la «durata» oltre quel primo momento. Prima ancora delle stupende fanciulle sedute, che guardan tutte
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Accademia della crusca
