Però era destino che mi incontrassi con Giacometti in quella estate. Ero andato a Ca’ Pesaro dove era esposta una magnifica antologia dei grandi
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’estate»), ora portando esilarata nell’astrazione, in dolci bordi sensibili, in preziose vene, la presenza di una realtà paesistica («Vegetazioni»), ora
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atmosfere felicemente tenebrose, riaffiora l’antica fantasia, tradotta senza sforzo nell’ultimo «ismo»; e opere quali «Estate», «Richiamo di Poseidone
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. Si osservino per questo i due splendidi altorilievi, «Estate I» ed «Estate II», una figura muliebre che pare cresciuta da uno sbalzo, tanto è
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poi consapevoli dell’importanza dell’avanguardia storica e dei lieviti informali nella stessa misura. «Oro di autunno», «Estate di San Martino
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, in una unità rara) due belle astrazioni di tempo fisico, la «Fine dell’estate» e un motivo un po’ baconiano, la «Donna che piange sulla strada».
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