La storia di Utrillo è senza dubbio la più squallida fra tutte le storie dei pittori famosi della sua epoca: Gauguin ebbe al suo attivo un autentico
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fedeltà agli impressionisti), ebbe uno sviluppo non dentro l’avanguardia storica, ma a fianco di essa, non cogliendone via via l’insegnamento, ma
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configurato come un francese di tre cotte, se non fratello minore, certamente cugino dei Bonnard, dei Vuillard e degli Utrillo, l’artista ebbe in famiglia e
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Verso quell’epoca, infatti, egli compì il suo primo viaggio a Parigi, dove ebbe modo di approfondire questa lezione all’Académie Jiulian e
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Nel 1948 Braque venne a Venezia, dove fra l’altro visitò la mostra della figlia della signora Guggenheim al «Cavallino», ed ebbe le accoglienze
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esponendo al Salon des Indépendants ebbe le lodi di W. Uhde, lo scopritore dei cosìddetti «peintres popolaires», l’acquisto di tutte le sue opere e
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È chiaro che de Staël ebbe un temperamento più ricco e veemente di quello di tanti altri suoi coetanei notissimi, ma è altrettanto vero che questo
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diversità delle esperienze che gli fanno ressa, per le tentazioni affascinanti e dispersive che ebbe nella lettura dei testi, non sempre congeniali al suo
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presente di valori su scala internazionale, la sicurezza della nostra attualità, della nostra modernità, ebbe una poderosa scossa e ci trovammo
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non si limitò all’arte minore e applicata: nei numerosi viaggi che fece intorno al 1925 in Europa, nel Nord Africa e più tardi nel Messico, egli ebbe
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educato e solitario, in transito al Museo. Quando capi che io lo conoscevo, anzi, che ero critico d’arte, ebbe una mossa di dispetto, quasi a dire che
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Italia per un breve tempo e di nuovo riscappato a Parigi ebbe modo di fare diversi bilanci: Fattori e Toulouse Lautrec, il «Liberty» e gli
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la grande ammirazione per Scipione ebbe anche radice in una somiglianza, diremo quasi in una omertà fra lui e i suoi ammiratori: quanto c’era in
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pennello? Sirene, prostitute, ciociare, signore, ostesse, poeti famosi e amici coi quali il pittore ebbe in comune gli schiamazzi notturni, principi devoti
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«atmosfera» delle tele dei suoi compagni di strada; ché Scipione ebbe altro piglio, si apri ad altra più nobile e dotta fantasia, legando i suoi simboli a un
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come stranieri in patria, la Raphael fu soltanto una straniera, nobilissima, geniale ma... senza patria. Ella ebbe per patria soltanto la stagione
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quello della «Visita» signoriniana nella grande mostra di Guidi alla Biennale di Venezia del 1948. Secondo Marchiori questo momento — che ebbe inizio
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breccia — come brillantissimi avvenimenti; nelle Biennali e nelle Quadriennali l’artista ebbe sale e pareti commentate da quanti amano l’arte al di
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; fase di rottura che iniziò da Roma, ebbe subito riflessi e contatti con Torino e, più tardi, con i giovani di «Corrente».
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romana che iniziata con Scipione e proseguita con Mafai, ebbe vari seguaci pettinati e alcuni fratelli indisciplinati: Pirandello ad esempio e Stradone
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Mafai»: e ricordiamo qui, come abbian fatto altra volta, l’importanza che ebbe in quel momento di riscossa e di reperimento dei valori più validi della
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, ovviamente, il massimo riconoscimento, come l’ebbe Henry Moore) è un fatto che le opere del Maestro rumeno a Venezia si videro soltanto per merito della
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una fase intermedia, il surrealismo. Questo ebbe punti notevoli di contatto col Dada, non solo a motivo del fatto che quasi tutti i suoi esponenti
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periodo: «Donne di Algeri nelle loro stanze». L’artista, che non era riuscito a Tangeri a penetrare in nessuna abitazione privata, ebbe la ventura per
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