gli stessi dolori. Uscire da questo scetticismo per definire un’attitudine etica, come vuol fare Rembrandt, significa ridurre l’esperienza, sentire le
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assurdo. L’architettura è il lavoro della fantasia, ma la fantasia consiste nel formulare ipotesi. Verificare l’ipotesi non significa dimostrarla, ma
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, pesanti; conservano l’impronta del pennello, del tocco. Celare l'arte non significa fare che la cosa dipinta sembri naturale, ma nascondere l’artificio
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spazio significa rinunciare all’autorità per l’esperienza; e se l'autorità si giustificava come verità a priori, l'esperienza si giustifica come ricerca
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del valore universale e imperituro di un’idea. Esprimersi monumentalmente, infine, significa nel Seicento esprimersi in modo universalistico e cioè
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per inquadrare la percezione di fatti che non sono più naturali, ma prodotti dall'uomo, artificiali. Ciò significa anche che l'attività vera dell'uomo
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