, non è certamente ignoto a Vermeer. Ma v’è una differenza tra lo specchio che riceve l'immagine e l’occhio umano che la percepisce: la pura percezione
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vedere doveva tradursi nell’impegno di un fare. Non soltanto vediamo questi oggetti con l’occhio più acuto, più esercitato dell’artista; li vediamo
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; le prospettive determinate dai piani interni servono a guidare l'occhio dello spettatore verso certi oggetti, importanti per capire l'aneddoto o
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l'occhio le percepisce il pensiero va oltre, passa ad altro, perché il loro interesse è troppo tenue per trattenerlo e impegnarlo. Le cose rimangono lì
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merce, a riconoscere con l'occhio o col tatto la qualità di una stoffa, di un servizio di cristallo, di un metallo sbalzato? Quasi sempre, infatti, la
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rapporto e Galileo stesso guarda l’arte con occhio critico, dal di fuori. Anzi, quanto più la scienza dichiara di avere per fine (e non per principio
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