un'interpretazione rigorosa ed essenzialmente morale, molto diversa da quella, letterale e formalistica, che ne avevano dato i manieristi e da quella
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la misura della sua importanza), molto più certamente dei pittori che dipingevano una “storia classica” o una “natura classica”.
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, misères d'un roi déposséde” (f. 398). Il sentimento della miseria, molto più che il sentimento della grandezza, insegna ad apprezzare quelli che
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patetico del paesaggio: nel Testa, nel Mola e, molto più, in Salvator Rosa i motivi paesistici (alberi, rocce ecc.) diventano quasi tipi psicologici: come
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portata di mano, sono sempre ai limiti dello spazio visibile. La luce è generalmente una luce frontale, benché attenuata; molto spesso (nelle nature morte
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(il ritrarle in pittura) che, attuandosi come imitazione, implica una reazione positiva, le cui motivazioni possono essere molto diverse dando luogo
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, ma opera in un campo differente, molto più mondano: infatti lo Stato, nella forma che riceve dall’assolutismo monarchico, conserva bensì una gerarchia
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professionale è molto maggiore. è ormai un professionista borghese come il medico o l’avvocato; come tale, dispone di una tecnica specifica e questa
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lascia credere che la distinzione tradizionale tra un’arte aulica legata al potere e un’arte dei ceti medi sia molto più apparente che reale. è più
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mutano con le circostanze; ha una concezione dello spazio e del tempo determinata molto più dalla propria situazione nel mondo che dalla nozione della
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. Leon Battista Alberti avrebbe voluto ricostruire la città partendo dal restauro delle costruzioni antiche: molto probabilmente il suo trattato dell
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quotidiano della vita ci illude della beatitudine eterna dell'al di là. L'arte del Seicento vuole agire nell’ordine morale molto più che nell’ordine
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