veleno: io solo, benché esausto, non trovavo sonno, a causa della fatica stessa e della malattia. Avevo tutte le membra indolenzite, il sangue mi pulsava
prosa letteraria
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più di trenta parole di polacco; in secondo, della terminologia sentimentale che gli occorreva ero assolutamente digiuno; in terzo, non mi trovavo
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gambe mi si piegavano sotto, vedevo tutto farsi nero, ed ero costretto a sedermi a terra dove mi trovavo, gelato e sopraffatto da un attacco di fame
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lungo e penoso cammino fra i rovi e gli sterpi mi trovavo in un punto altrettanto indefinito quanto quello da cui mi ero mosso. Camminai ancora per
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Accademia della crusca
