lavare le nostre coscienze e le nostre memorie della bruttura che vi giaceva: e di pena, perché sentivamo che questo non poteva avvenire, che nulla mai più
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sorte; forse ( secondo una delle nostre ipotesi) voleva dire "mangiare", o "pane"; o forse "carne" in boemo, come sosteneva con buoni argomenti uno di
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. Le stesse strade di Cracovia, a detta delle nostre informatrici, brulicavano di uomini e donne di tutte le razze, che in batter d' occhio si erano
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nostalgia profonda; Da quel giorno, infatti, le nostre case non erano più proibite, nessun fronte di guerra più ce ne separava, nessun ostacolo concreto, solo
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alimentari, mettemmo sul banco tutti i nostri averi, e spiegammo del nostro meglio alla bottegaia le nostre intenzioni. Io le dissi, come d
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raccomandati, ed ai non meno soliti furbi. D' altronde, per aggirare la tenue burocrazia che reggeva le nostre sorti non occorreva un' astuzia eccezionale: ma
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guardando un alto cielo pulito dal vento. Potevamo farle, e le facemmo, con gioia puerile. Ma le nostre riserve volgevano al termine: di fragole e di funghi
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da Auschwitz avremmo tardato ancora molti mesi a riacquistare le nostre forze. Neppure di questo saccheggio i russi del Comando si diedero il minimo
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insieme con tremenda perizia, un metro davanti alle nostre facce. A un tratto il marinaio si ferma, si raddrizza lentamente, il coltello gli cade di
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, vale a dire da venti a venticinque uomini per vagone, il che, alla luce delle nostre molte esperienze ferroviarie precedenti, voleva dire un
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: ricordava invece da vicino un altro scenario, la Borsa del Lager, indelebile nelle nostre memorie. Non banchetti, ma gente in piedi, freddolosa, inquieta
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poveri, più forti o più vuoti? Non lo sapevamo: ma sapevamo che sulle soglie delle nostre case, per il bene o per il male, ci attendeva una prova, e la
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