della volpe, lo sentì e rispose mestamente: "Ho fatto voto di non sorridere finché non avrò vendicato i miei fratelli... Per condurre a termine
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guaio che sto passando? A chi debbo tirare i miei accidenti?" "Rinchiudeteli in una cabina sicura dopo averli incatenati come si deve!" ordinò il conte di
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Corsaro Nero si ribellò e si alzò in piedi di scatto esclamando: "Oh, nonna, basta! Io e i miei Fratelli abbiamo deciso..." "Quali fratelli? Tu sei
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, perdonatemi!" esclamò Raul. "Vado a raggiungere i vostri nemici, che altri non sono che i miei soldati... Andiamo, capitano Squacqueras..." "Non è il
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vostri compagni e fuggite prima che venga giorno e i miei uomini ricevano il segnale d'attacco... Addio, Jolanda..." "Addio! Raul e... e grazie!" Gli
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constatare, appena arrivato qui mi sono dovuto cambiare perché i miei abiti erano ancora pieni di polvere..." "Ditelo al Viceré, capitano..." esclamò
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. "A noi due, assassino dei miei nipoti!" Nella sua camera, il Viceré, che aveva finalmente terminato la sua elaborata toletta notturna, si alzò, si
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ad occupare io... L'ho fatto praticare caso mai dovesse esserci qualche colloquio segreto fra me e i miei ospiti più importanti..." "Ingegnoso
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governatore, disgustato. "In fondo," seguitò il Viceré "il conte di Trencabar è un gentiluomo e come tale gli spetterebbe la mannaia..." "Pure i miei
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freddo qua sopra!" esclamò Giovanna. "Perché non dite ai vostri marinai, se ne avete, di accendere le stufe?" "Ma i miei marinai" rispose lo spettro un
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verità?" gli gridò sul volto Giovanna. "Hai ucciso i miei nipoti il Corsaro Verde e il Rosso!" "Ma io non ho ucciso proprio nessuno!" esclamò il
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!" si affrettò a vantarsi il capitano Squacqueras. "E ad ogni combattimento che vincevo, riusciva sempre più difficile ai miei nemici di ferirmi
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