tono molto più gentile di prima a Giovanna. "Una volta che sia riempito per bene, lardellatelo con delle fettine di guanciale, e adagiatelo su un letto
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qui" consigliò. Il capitano si avvicinò all'ara e ne saggiò la pietra con la punta delle dita come se si trattasse di un letto. "Qui? Molto bene... Per
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dispotismo, li aveva torturati in mille maniere costringendoli a portare le scarpe e pretendendo che la sera andassero a letto con una sola tazza di
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fra due guanciali..." "Grazie, governatore..." Si guardò intorno, compiaciuto. "È molto bella questa camera da letto..." osservò. "Fino ad ora" disse
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Davanti alla porta della lussuosa camera da letto destinata al Viceré, il conte di Trencabar si stava congedando dal suo illustre ospite. "Ecco
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"Bah!" brontolò il governatore di Maracaibo, togliendosi il giustacuore per andarsene a letto. "Se Dio vuole, la giornata è finita!" Ma non aveva
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letto" "Per forza, è sotto lo sportello" disse Battista "Guarda, fai come me... Rifallo..." E il maggiordomo voltate le spalle a Nicolino cominciò a
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sghignazza?" domandò balzando a sedere sul letto e guardando verso la porta. La porta si aprì con un sinistro cigolio e alto, spettrale, con le alghe verdi che
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