dipinto a Siena - patria del Mancini - un'opera sullo stile del maestro, molto ammirata dal biografo per «quella maniera a botte Titianesche», era
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L. DAMI, Siena e le sue opere d'arte. Firenze, Lumachi, 1915 (in: 'L'Arte', 1916, p. 360-65).
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titolo impersonale: «Siena e le sue opere d'arte» si nascondessero pretese parecchie.
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Poiché non v'è soltanto un «Catalogo delle opere d'arte di Siena», ma a questo segue un «Sommario di Storia dell'arte senese» che, a detta
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visitatore di Siena. Ma questi sono sogni e fantasie d'umanisti attardati. Dimentichiamo dunque queste tristezze ed osserviamo lo studio del Dami alla pari
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Chi si aspettava tanto da una «Guida di Siena»? Quale mutazione dal tempo che i nostri vecchi, con un senso ospitale ed umano, aspettavano il
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assegnata una pensione; nel 1320 lavorava per Orvieto e per Pisa...; nel 1321 e 22 era di nuovo a Siena».
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Orvieto firmate: 'Conte Lelli de Senis me fecit anno MCCCXXXVII'; e 'Chonte di Lello di Siena mi fece A. D. MCCCXXXVIII'. È sua pure quella di
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accettato che un certo svolgimento locale d'arte a Siena, ci fu.
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singoli monumenti: l'interno del Duomo di Siena: la facciata del Duomo d'Orvieto...; il Palazzo comunale (appendici, i palazzi privati); il Duomo Nuovo».
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di Siena, la tale strada senese, o la tale altra. Poiché un palazzo non è mai stato costruito per sé, ma per una «situazione» architettonica, per una
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sta poi il fatto che non v'è nulla di più aritmetico e freddo dell'uno-due, uno-due, in bianco e nero del Duomo di Siena; e che appunto per via di
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qui gli potremmo quasi dar ragione se non credessimo che in certa scultura policroma Siena abbia prodotto, già oltre gli inizi del Rinascimento
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Mira egli a stabilire, ora, alcuni altri gruppi di energia pittorica che s'iniziarono a Siena, ma si svolsero poi soltanto altrove.
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perfetto narratore della storia sacra, noto a tutti per la sua efficacissima ancona di Siena, osterebbe un poco a rilevare che «le storie nell'arte senese
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Il soggiorno di Donatello a Siena nel 1458 è determinante per Francesco di Giorgio soprattutto se si voglia dar ragione allo S. col ritenere di
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studio di raffronti intelligenti tra le opere di Francesco di Giorgio e di qualche suo coetaneo con le forme lasciate in Siena e presso Siena dai
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27] a Siena, o a quel Convito di Baldassarre a Napoli sul quale tante lacrime cipolline sparsero Angelo Conti e De Rinaldis Aldo. E le forme si
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statue per l'altare Piccolomini a Siena, le quali sarebbero state compiute in due epoche diverse. Per la questione del cartone della Guerra di Pisa
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