appestati di Milano [figura 62] per la chiesa di Sant'Adriano in Roma, ch'è come un museo dei caravaggeschi riformati: Borgianni, Saraceni e Gentileschi.
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Cita ancora il Baglione come ultima opera di Borgianni, compiuta nella massima decadenza, l'Assunta ch'era a Sant'Elena ed è ora nella sacristia del
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Ad ogni modo essa non pare svilupparsi che minimamente nel Miracolo di Sant' Antonio da Padova, che resuscita il morto per salvare il proprio padre
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Liberazione di San Pietro, del Miracolo di Sant'Antonio, alle prese con l'affresco?
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del periodo maturo a San Martino: io mi riferisco alla Immacolata Concezione con San Domenico, Sant' Antonio da Padova e Adamo [figura 90], ch'è in
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Il San Carlo Borromeo, ch'è in Sant'Aniello Maggiore, ripete la composizione di un altro San Carlo ch'è in San Niccolò alla Dogana, e che per il
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in un altro senso; perché ci offre un riscontro particolare a sostegno della restituzione a Battistello di un'altra opera: dico del Sant'Onofrio
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maestro, come l'ovato nella volta di Santa Maria di Portosalvo, o quello di Santa Croce dei Lucchesi 35, il Sant' Antonio da Padova col Bimbo in San
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le braccia: mentre nel fondo Sant'Anna (con iconografia novissima, se non erro) si stacca dal letto ed è trattenuta a stento nel desiderio di
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L'attribuzione a Caravaggio che la Madonna col Bimbo e Sant'Anna [figura 108, tavola X] reca ancora nella Galleria di Vienna (n. 486) dimostra quanto
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Una delle prime opere di questa ripresa, forse la prima, è una bellissima tela in Sant'Adriano al Foro Romano, rompicapo, dal '600 in poi, delle
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Ma questo delizioso San Pietro Nolasco sorretto dagli Angeli *, che il nostro Gentilesco dovette così dipingere in Sant'Adriano accanto a Saraceni e
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, come credo, L'apparizione del Bambino a Sant'Antonio da Padova** che è a Roma nei Santi Cosma e Damiano 1.
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forzato, nel Cristo della Vocazione. Poiché è qui, nel Sant'Antonio, una maggiore liquidità di mezze tinte, con qualche tocco sovraggiunto, a cosa fatta
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di avvicinarsi all'impasto solidissimo della Madonna che Merisi dipinse per la cappella dei signori Cavalletti a Sant'Agostino: e v'è imitazione
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) l'Assunzione di Sant'Ambrogio, opera fornita di qualità autentiche, eppoi fatte apposta per piacere genericamente al pubblico signorile e per fargli
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Meglio ancora Guido, sebbene, per aver già abbandonate le belle trovate alla veneta del Sant'Andrea Corsini, uno dei suoi pochi capolavori, non
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completamente preso dalla nuova corrente nella mirabilmente distesa figura affatto tizianesca del Sant'Isidoro Agricola in Roma; ma quanto all'opera con cui
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-tre opere inesperte ma delicate e promettenti come sono La Madonna con Santi nella Sala dei Sartori a Sant'Omobono, la Morte di Tancredi in una
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La Madonna di Sant'Omobono, fra il Santo titolare, San Carlo Borromeo, Santa Rosa e San Francesco, giuntovi in calce a destra il ritratto del
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pur seppe farsi imporre i santi della corrente popolana che saranno poi ripresi dal trattamento superbamente plebeo del migliore Murillo - Sant'Isidoro
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Sant'Omobono. Ora, data la necessità per Artemisia del modello, posso ben presentare come ritratto sebbene «storico» la grande tela che sta sopra la porta
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argentini di S. Bartolommeo degli Armeni o di Sant'Antonio alla Marina. Valse insomma il Gentilesco, sempre attraverso Fiasella, a rafforzare questa
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Preti» il Martirio di Sant'Andrea al Louvre, il Mosè che fa zampillare la roccia al Prado. Infine, non pare al Frangipane, così buon conoscitore almeno
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Sant'Anna Metterza all'Accademia di Venezia; il foglio con gli studi per la testa della Leda a Windsor e qualche altro; siamo ancora incerti, mentre il Sirèn
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Architettura forzosa dei freschi di Sant'Andrea della Valle, opere traboccanti d'incertezze geniali, di errori più felici che una buona riescita.
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Sagrestia del Duomo di Milano, citiamo: una Santa monaca con due angeli nella stessa sagrestia; i due grandi quadri con Fatti di Sant'Eligio, nella
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Flagellazione a Berlino non può essere di Niccolò fiorentino, per avere anzi servito di modello a quella di Giorgio Orsini nell'altare di Sant'Anastasio a
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Venezia. Sono del Diziani anche due cose attribuite al Ricci presso l'antiquario Bohler a Monaco: un'Adorazione dei Magi e un Sant'Andrea che rifiuta di
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caratteri «barbarici» nella composizione tozza e rozza. Il secondo si rivela dapprima nel Codex-Aureus di Sant'Emmerano (980-990; Libro di Monaco), e con le
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» ma con aggiunte del '300; e quella che sebbene sia detta di Sant'Enrico, tuttavia appare in un aspetto quasi completamente trecentesco; un pezzo
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Benson di Antonello da Messina, sull'enigma della Gloria di Sant'Orsola di Carpaccio, e sulla Madonna carpaccesca con la falsa firma del Palma in
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A proposito d'intarsi vengono in esame gli stalli corali di Sant'Ambrogio a Milano, e di San Francesco a Pavia, che seguono una tradizione ancor
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che una lunetta con Sant'Agostino sebbene non menzionata dal Vasari serviva certamente di coronamento a quel gruppo. I confronti istituiti dal De Nicola
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collezione Weisbach, un Sant'Antonio e i tondi di una cornice del Museo di Berlino, un'Adorazione dei Magi del Museo Fabre a Montpellier, il Crocefisso di
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San Giulio, quelli di Aosta (1133), di Sasso (1125), di Cavana (c. 1130). L'imitazione di Nicolò è evidente fin dal 1140 circa a Sant'Ilario di Baganza
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Ma in questo San Gerolamo; più ancora che in quel Sant' Antonio abate, Correggio riesce ad attingere, in una sola figura, quella complessità di
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e rapida come quella del Bambino nella Madonna di Sigmaringen, ma ecco la Sant'Anna a ristabilire l'ordine mantegnesco della scena; viene poi il
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gran macchina del Pozzo non più a Sant'Ignazio ma nell'aula grande del Lictenstain; più godrebbe che il Guglielmi, questo sventuratissimo soggetto
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Vien Guido e dice non esser a suo vantaggio in pezzi per lo più affidati a' discepoli; il saria nella Sant'Agata col San Pietro, bellissima; se non
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Palermo, il Padre Fedele da San Biagio; in molte di quelle segnatosi Stommer o, latinamente, Stomus; altre vistene poi a Sant'Efremo in Napoli; e tutte di
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Per trovarci in Napoli cadrà in acconcio passare in Sicilia, e dirVi che l'autore della tanto leggiadra Sant'Agata cui in cui sì bell'aria si volge
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153. Martirio di Sant’Eufemia. Bologna, Pinacoteca. Già allora mi appariva «copia da» e non «bozzetto per» la pala di Ravenna.
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una raccolta privata fiorentina e con un Martirio di Sant'Erasmo nei depositi fiorentini di San Salvi, firmato a tergo, lo schedavo al nome di Orazio
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Incerti mi sembravano i nn. 379 e 380 con Scene carnevalesche della Coll. Lazzaroni. La Sant’Agata, n. 381 della Coll. Gualtieri facevo ridurre ad
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Il meglio rappresentato fra i Bolognesi. Tuttavia non suoi il Sant' Andrea (813) della Coll. Bonelli (nella seconda edizione «attribuito»), di un
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Nella prima edizione figurava anche col Sant'Omobono della chiesetta omonima a Roma (878) e con il Cristo fra i Dottori del Palazzo Reale a Napoli
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1028. Sant'Antonio [figura 231]. Napoli. Galleria. Per me certamente del Cavallino.
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per effetti d'architettura come nel cenacolo di Sant'Apollonia, dove d'altra parte egli non cura di rasare un colore profondo e sostanzioso, ma di
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Sant'Antonio da Padova che posa sul libro, nel Polittico *di Immediato discepolo di Piero nella Galleria di Perugia.
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