appestati di Milano [figura 62] per la chiesa di Sant'Adriano in Roma, ch'è come un museo dei caravaggeschi riformati: Borgianni, Saraceni e Gentileschi.
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del Martirio di San Medino (1473) al museo di Barcellona non porta l'A. a nessuna conclusione caratteristicamente nuova, sebbene sia precisamente in
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A Catania, nel Museo Civico, non sfugge a chi abbia pratica di caravaggeschi un Cristo flagellato, di mezze figure (n. 58) *.
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Vienna, l'Andata al Calvario** (n. 476) dello stesso Museo; soltanto, per non conoscere alcuna produzione intermedia dell'artista, non abbastanza
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E le è addirittura discosto nel quadro dell'Assunta [figura 106] che dall'altare venne al Museo (n. 353) e che rinchiuso nella cifra più
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Rappresentano, a veder nostro, queste ricerche La Coronazione della Vergine al Museo del Prado e la Santa Caterina negli appartamenti di Palazzo
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Per rapporti di metodo luminoso sul modellato del viso, va posta verso questi tempi anche la bella testa di carattere che nel Museo di Berlino non
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Crediamo infatti che verso il 1618-20 Orazio abbia dipinto la Scena di gioco e di rissa che nel Museo di Copenhagen è attribuita, s'intende, a
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È noto a tutti il grande telone de L'Amor Sacro col Profano *, attribuito a Guido Reni nel Museo di Pisa; meno noto è che tempo fa Hermann Voss pensò
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Giovanni Vermeer nel suo primissimo tempo, ora al Museo dell'Aja 46.
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dataci dal facitore di «Cataloghi» del Museo di Napoli. Al quale ricordiamo che soprattutto quando si sbriga la fastidiosa bisogna di un catalogo, bisogna
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Due anni or sono capitando nell'immenso hangar dove stanno raccolte le tele salvate dal vecchio museo e dalle chiese di Messina, fu per me una gran
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Piero della Francesca, anche lui ha parecchie cose al Museo Campana.
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Mantegna si vede a Belluno, a Cesena, a Perugia e nel Museo Campana.
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Si dànno come perduti i quadri della cappella dei Signori della Città mentre si tratta delle tele di S. Maria della Neve ora al Museo del Castello, e
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Nel S. Nicola di Bari [figura 16] del Museo Nazionale di Napoli la massa ha roteato lentamente fino a portarsi con l’ampiezza maggiore della
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Il museo di Flensburg raccoglie moltissimi pezzi a rappresentare l'arte popolare dello Schleswig-Holstein, regione che ha conservato fortemente le
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Per via d'indagine glottologica, cioè d'una nuova lettura di alcune iscrizioni del tesoro di Nagyszent-miklòs (Museo di Vienna) le quali sarebbero
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Il Freyer prende in esame alcuni oggetti di quel Museo e se ne serve per correggere i principi un po' astrattamente sociologici che della «Volkskunst
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del Battistero di Firenze, poi ancora nella terracotta del Museo di Berlino, pare finalmente risolto nell'opera di Como. Essa è come
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Un bozzetto per una Fuga in Egitto nel Museo di Padova, attribuito fin qui al Ricci, deve restituirsi al bellunese Gaspare Diziani, per il confronto
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snobismi nel giudicare del «primitivo» - altrettanto si può dire dei capitelli del primo San Pietro in Celdoro nel Museo di Pavia, e del sarcofago di
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maggiore!) contemporanee; e citiamo allora l'Altare della Pietà alla Madonna del Sasso sopra Locarno, il Miracolo di San Domenico al Museo artistico
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Marchi passato da molti anni nel Museo Federico di Berlino.
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G. DE NICOLA, Notes on the Museo Nazionale of Florence, I: G. Francesco Rustici («Burl. Mag.», marzo 1916) (in: ‘L'Arte’, 1917, p. 301).
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G. DE NICOLA, Notes on the Museo Nazionale of Florence. II: A series of small bronzes by Pietro da Barga («Burl. Mag.», settembre 1916) (in: ‘L'Arte
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A Lille, nel Museo Wicar, v'è per contro un foglio genuino davvero con studi varî per il San Pietro Martire (1525-1528).
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L. TRAMOYERES BLASCO, El Pintor Jeronimo Jacinto de Espinosa en el Museo de Valencia (Valencia, Lopez, 1916) (in: ‘L'Arte’, 1917, p. 358-59).
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, oggi, nel Museo di Valenza; la serie della Vita di S. Pietro Nolasco (1660-1665), l'altra dell'Imperatore Costantino, la Concezione, e la Comunione della
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lo vulgar con la copia tomada del natural». Del primo Espinosa il T. riproduce una Morte della Vergine nel Museo di Valenza con belli studi di luce.
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collezione Weisbach, un Sant'Antonio e i tondi di una cornice del Museo di Berlino, un'Adorazione dei Magi del Museo Fabre a Montpellier, il Crocefisso di
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Santa Rosalia - forse identificabile con quella nel Museo di Palermo - era appunto nella Galleria Ruffo.
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fresco la Cattedrale di Messina, il Guercino la Madonna della Lettera per la cappella del Senato; ciò che poi non avvenne, mentre nel Museo di Messina
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Il Ruffo tenta di rintracciare nelle quadrerie moderne alcuni quadri già della famosa Galleria, ma salvo alcune facili identificazioni nel Museo di
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nel Museo di Bruxelles; noi propendiamo per una identificazione delle due citazioni.
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Ne conseguono i principi, sanissimi, del metodo (II parte) da seguire nell'impianto di un museo. E qui si potrebbero fare melanconiche osservazioni
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Si parla adunque del metodo da seguire nel sorgere e nell'accrescersi delle collezioni, nella costruzione di un museo e nell'installazione degli
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L’Aristotile è nella Collezione Huntington di New York, l'Omero è probabilmente quello di proprietà del Bredius ma depositato nel museo dell'Aja, i
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raccolta del Re di Rumania, la Dama Veneziana in abito di Diana, nel Museo di Berlino; e, sempre a Berlino, nel Grauen-Kloster-Gymnasium, il ritratto di
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consigliare che lo si esponesse nella sala principale del Museo come opera del Correggio; consiglio che è stato, con mia soddisfazione, seguito.
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Pochi giorni dopo aver incontrato il Correggio a Madrid, mi accadde di rivederlo ad Orléans, nel Museo, appiattato dietro una porta, come un inconnù
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215. Cristo scaccia i mercanti dal Tempio. Berlino, Museo. Credo che per una grossa svista figurasse come Carpioni, trattandosi di un caravaggesco
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345 (seconda edizione). Il battesimo di un Santo. Milano, Museo Civico [figura 238]. Tendevo ad accettare l'attribuzione al tempo giovanile
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590. La famiglia Sartorio. Modena, Museo Civico. Uno dei revisori pensava al Ghezzi, un altro al Maggiotto; a me ricordava stranieri come lo Zoffany
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Salvo i due capolavori di Napoli, e cioè il Sileno ebbro (817) del 1626 e la Santa Maria Egiziaca (820) del Museo Filangeri, tutto il resto era
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826, 827. Burrasche. Bassano, Museo Civico. Mi risultavano della stessa mano dei nn. 638, 639, da Bologna, esposti come Magnasco e del n. 421 di
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836. Venezia dinnanzi a San Marco. Venezia, Museo Correr. Mi risultava del Fontebasso. Il numero 837, con la Scoperta della Vera Croce (coll
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Nella seconda edizione (902) così era definita la Famiglia Sartorio del Museo Civico di Modena, per cui si veda anche a: LONGHI, ALESSANDRO. (prima
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Amore del Museo di Napoli, Il Silenzio e la Leda di Dresda.
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San Cristoforo si ripete eguale come nel Cristo nell'orto di Londra o nel Cristo morto del Museo Poldi. Il cielo d'alba o di tramonto come usò renderlo
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