Quando Orazio Borgianni ritornava di Spagna a Roma - non molto discosto dal 1604 - vi ritrovava l'ambiente artistico al massimo rigoglio del nuovo
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ciò avvenne precisamente in questo periodo di massimo fiore - siamo verso il 1613 - quando Borgianni con un semplice Autoritratto ci diede quel
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da aspirazioni ambientali.- La materia si incide e sfalda non più come sotto rasoi ma sotto scimitarre lunate. Nel massimo scatto interiore e nel
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O, nel massimo spostamento attorto di un corpo adiposo in corsa, franare del torace più in basso, risalire espanso allato di coscie e di natiche
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forse il suo massimo titolo di gloria, forma il nucleo più concreto dell'arte sua, e basta da sola per non farci temere di nulla.
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sentiamo concludere che il merito massimo dei Carracci fu d'aver fatto un'arte logica! Eppure - ed è per noi un pentimento che val poco - eccolo assai
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magnifico Incontro di Gioachino ed Anna a Budapest dove è da riconoscere un'opera, e fra le migliori, del nostro Massimo Stanzioni.
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di Tintoretto quale massimo modello di Velazquez, ci pare poco felice, a meno che non sia vero come il M. vorrebbe che la Resa di Breda sia una
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s'accostano, senza fondersi nell'arte di Stanzioni. Scegliete un'opera qualsia di Massimo: la Madonna fra i Santi Ugo ed Antelmo a San Martino, ch'è pure
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vero caravaggesco, e in cui si ripete più torbidamente l'ecclettismo disordinato di Massimo, né, tanto meno con Finoglia, perché, nei suoi affreschi di
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È dunque il naturalismo di Ribera che trionfa a Napoli ancor vivo Battistello, e senza ch'egli batta ciglio, il massimo ostacolo alla degna
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Caravaggio, è diventato come in questo caso capo principale, e massimo interesse pittorico di tutto il dipinto. È evidente infatti che proprio al cesto
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Massimo Stanzioni al quale, chissà perché, ha pensato il Voss 19. Egli accenna all'impasto riberiano di alcune teste, ma qui non v'è, a dir vero, che una
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Stanzioni, ovvero il Cavalier Massimo; inviava da Napoli, non so precisamente che soggetto, probabilmente il gentilissimo Baccanale ora al Prado
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Se la cultivatezza compositiva di quest'opera ci può indurre a riflessioni intorno al modo tenuto da Massimo Stanzioni per amplificare
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Massimo, con Lanfranco; Agostinello Beltrano, col grande Francesco Fracanzano (il Velazquez di Napoli); e ne venne composta una delle più rare quadrerie
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Se si prescinda da questi e da altri piccoli problemi di «dopo Gentileschi» che potrebbero rilevarsi a Roma, rimane a dire del seguito massimo dello
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Teniamo dunque per fermo che Massimo si rinnovò al tocco serico del corredo di Artemisia. Le sue sete gialle, le sue paste auree e fuse, le sue sete
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pittura napoletana; sicché sarebbe strano se non avesse voluto trar profitto, così accorta, dai nuovi beni pittoreschi che andavano scoprendo, Massimo e
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cromatiche, di quei placidi studi di lume serrato e filtrato, di quelle ricche delicature lombarde; e operarono Massimo Stanzioni e Bernardo Cavallino
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, vi offre il massimo accenno ai suoi sviluppi, così che voi provate la gioia che sorge da una realizzazione massima di spazio e di forme ottenuta col
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nell'intenzione, o in qualcosa che oltre l'intenzione procede in misura soltanto impercettibile. Si è costretti al massimo della «relatività» del giudizio
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rivelatore, eppoi tutto personale e dimestico: «la mole che la pubblicazione è venuta acquistando»; gli studi dedicati dallo stesso autore al massimo fra
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, massimo resultato di un disegno sensibilissimo e svolto serpentinamente nello spazio fra il flutto alterno del chiaroscuro, la Zingarella di Napoli
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del Ribera? L'autore ne sarà uno dei tanti allievi del cavalier Massimo, citati dal De Dominici, e che al maestro non cede in grazia, come che d'arie
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: «vedete il padre valeriano, vedete Fra Cosimo, Fra Massimo e Fra Simone da Carnuli; e ditemi se vi venne fatto di scoprire mai un più focoso cappuccino del
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ringhiera in Materia: ogni piccola ondulatoria è seguita fino al limite massimo, lanciata nell'orbita più violenta; il piccolo saliente della prima falange
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Così egli è costretto ad aggiungere ai valori artistici, non volendo trascurarli, uno di quegli immancabili simbolismi che sono il massimo sforzo per
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forma migliore. Alla lor forma inorganica corrisponde infatti il massimo organismo, nell'arte di Antonello.
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era il massimo risultato pittorico che potesse raggiungere un artista ancora aggiogato all'orbita Mantegnesca come Giovanni Bellini: ed era veramente
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