raffinare l'armonia cromatica trovata da Romanino nelle pale di Padova e di San Francesco a Brescia 6. Ma in questo caso poiché Romanino non è che un
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nuove esperienze agli intenditori. Vengono nuovamente in luce i resti della più antica scuola pittorica di Brescia e quel che sarebbe stato, com'è per
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rilega tuttavia alle due grandi pale d'altare che stanno fra il 1510 e il 1515, quella di San Francesco a Brescia, quella di Santa Girustina ora nel Museo
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Se nel 1521 le tele per la cappella di San Giovanni Evangelista a Brescia, ci presentano Romanino in una forma già sfatta di giorgionismo sfigurato
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Santi patroni di Brescia, Faustino e Giovita.
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Il pittore si volle mantenere ancora una volta fedele, come nelle sue pale di Brescia e di Padova all'uso di un vasto telaio marmoreo variamente
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Altra luce all'interno domestico della scuola di Brescia verrà, ho già detto, da un'accentuazione guardinga sulla contrarietà dei temperamenti di
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di tono ch'erano il retaggio più individuale della scuola di Brescia.
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conservare a Brescia in casa Bettoni-Cazzago 25. Le mani del giovine implorante, dalle dita lunghissime affusate sono il modello di quelle dell'Assunta del
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Treviso, passano nel Presepe di Brescia a lume di luna, in quello a figure intere di Torino, e nelle mani del San Francesco di T'orino e di Hampton
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potrebbe passare a «fenomeni » più evidenti come sono a Ferrara il passaggio dal Grandi al Mazzolino; a Cremona dal Boccaccino ad Altobello; a Brescia
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Alessandro Moretto, pittori di Brescia.
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E poiché, procedendo nell' VIII, IX e X secolo, da San Salvatore di Brescia (750), ai capitelli di Villanuova, Porcile, Verona (Cattedrale), Ciborio
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-Bergognone costretta infine a esiliarsi in Brescia; per altri, con i germi lasciati a Milano dagli esempi ritrattistici dei ferraresi e di Antonello, e
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Supporre che Tiziano nel San Sebastiano del trittico del '22 a Brescia abbia tolto la modellatura dallo Schiavo del Louvre di Michelangelo?
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L’altro dell’Istituto Städel di Francoforte per Il S. Sebastiano di Brescia (1522) sembra troppo pesante.
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soprattutto come decoratore a Crema, a Brescia e a Bergamo in chiese e palazzi, dopo il 1631.
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dello Ampergher a' nostri pittori di Bergamo o di Brescia: a' Lotti, a' Bonvicini, a' Previtali?
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pussinesco. Averlo riconosciuto molte volte in Francia basterà per asseverare essere egli poi affatto distinto dall’altro Stella di Brescia, di cui il
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, 650) di Casa Lechi a Brescia venne indicata la collaborazione, forse dello Spera, per la parte architettonica; :ma non si distinse la collaborazione
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