I problemi di stile che B. ha sovrapposto al primo che, come abbiam visto, tendeva confusamente a una nuova costruzione della forma, sono l'ambiente
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seconda linea, senza volergli ricordare che per conoscere il '600 non bastano questi più grandi decoratori ch'egli non ha mai visto, ma ci voglion anche e
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. E molto che abbiam visto fin qui come deprimente, negativo dell'attività lirica di quest'uomo, è addirittura formativo della sua critica.
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Eppure, abbiam visto come, anche in questa seconda forma, la serietà con cui Caracciolo s'impegna nei suoi tentativi lo faccia raggiungere le soglie
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, Gentileschi pare dedicarsi ancora una volta al ripristino dell'ideale di Caravaggio giovine. Ma il dipinto che visto alla prima rende un effetto quasi
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. Soltanto, all'argento e alla cera di Guido, Orazio aggiunge l'oro: un giallore caldo e impalpabile, visto e non sentito materialmente, quasi come si
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Tuttavia anche traverso queste debolezze, questi pentimenti, qualcosa abbiamo visto mutarsi volontariamente, qualcos'altro sorgere ed affermarsi. È
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mitica che abbiamo visto nel Mosé salvato; sicché quando, verso la metà del '600, Giovanni Vermeer s'inizia con la sua Diana e le Ninfe, con la signorile e
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creare, per manco di profondità intellettuale, l'astratto e superbo toscano che aveva visto tanta, troppa pittura tramontare sull'orizzonte del suo
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che già avvertivamo in Orazio, si ripete qui nella figlia con fatalità quasi tragica, visto che ne vanno pendute, per ribrezzo, qualità pittoriche di
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pittura: et mai si è trovato ne’ quadri miei corrispondentia d’inventione etiam in duna mano»; e pensare che proprio le mani le abbiamo visto trasferire
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che si tratta d'uno dei molti tentativi con che i pittori del Cinquecento, visto il disfacimento graduale della sintesi prospettica nei giorgioneschi, e
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, quello che abbiam visto, del Romanino, dai due Santi di Lovere agli affreschi cremonesi: a Milano quello dal Bramantino dell'Isola Bella al
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nell'Istituto Städel a Francoforte: evidente produzione di un maestro umbro toscano dopo aver visto il ciclo d'affreschi nella Sistina.
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prodotto di una certa corrente ch'egli chiama prosastica di dipinger chiaramente e bonariamente brani di vero, toccato e visto; il merito di ciò
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Per il resto si dovrebbe parlare delle mode correnti e non siamo più certi che sia nostro debito giudicare. Dire tutt'al più: ho visto, oppure
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, risultandone una macchia, una cromatica, di stupore fin oggi non visto.
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Il sussidio che la scienza dà alla resa prospettica, non è un sussidio a priori ma a posteriori e sorge dopo che l'artista ha visto prospetticamente
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