Per tutti coloro che non sanno, dirò ch’io avevo voluto da tempo parlare d’arte moderna Italiana, ma m’ero dovuto buttare all’antica considerato che
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. Il gruppo «Amorosi», più tardi rivelatosi del Keil, e che in un primo tempo, verso il 1915, avevo persino sospettato del Feti ma che ora, perché non
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Albani [figura 223], Tours, Vicenza) avevo identificato con l'opera che il Baldinucci ricordava come più volte replicata dal caravaggesco pisano
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Nella prima edizione le si riferivano: la Madonna col Bambino (444) di Roma, che io avevo avvicinato ad Orazio nel momento della maggiore
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avevo già comunicato per lettera al Voss, che senza specificare ne fa cenno nella sua voce del «Künstlerlexikon» del 1920, XIII, pag. 411); così non
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545. Il Figliuol Prodigo. Firenze, Galleria Corsini. Nella seconda edizione si aggiunse «replica», ma io avevo proposto «copia» ricordando la
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. Heilner, Stuttgart]. Firmato a tergo, l'avevo fatto inviare perché cosa rara per dimostrare che il «crespismo» del Sorbi fu limitato. Era
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Gentileschi cui io l'avevo avvicinato nel 1916). [Nel 1928, nel mio libretto sulla Galleria Borghese, mi provai ad accostarlo, ma sempre per ipotesi, al
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