le scrive. Che cos'è la volgarità esteriore? E' soffiare sul cucchiaino, discutere masticando il chewing-gum, fiutare il tappo dopo aver sturato una
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che il primo era alle origini un lavapiatti e il secondo teneva la contabilità in un postribolo. Che i discorsi glieli scrive un altro. Che fu sempre
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Riassumendo: Noel Clarasò scrive: «Muchos se lamentan de que olvidan los chistes que oyen contar, y no saben el bien que hacen a los demàs con este
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basta ricordare come il nome si pronuncia, ma anche come si scrive. Appunto perchè è facile confondere i nomi, è raccomandabile catalogarli nella propria
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delle sue amiche e delle donne fatali. Io ammiro quell'attrice italiana intelligente, raffinata e celebre, che scrive io bevo vermouth «Cinzano» con la
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Questo detestabile personaggio si riconosce, anche a distanza, da certi segni inconfondibili. Se vi scrive, vi manda la lettera raccomandata espresso
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non va mai scritta così: 23-11-58. Si scrive: 23 novembre, 1958. La prima forma è stata abbandonata anche dai commessi viaggiatori in budella secche
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narratore di belle storie d'amore. Sono i segni del contatto fra chi legge e chi scrive. lo credo che il più commovente omaggio floreale che riceva un autore
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all'ingegno o al trionfo desse risultati infallibili. Almeno così crede il gran pubblico, che quando scrive a un letterato destina mezza pagina alla «captatio
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un maturo e tabaccoso signore, che va a scopiazzare nelle biblioteche dello Stato, scrive sul rovescio di moduli di telegramma, e ha una particolare
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imprudente l'alibi del viaggio imaginario, si apre il libro a caso, se ne estrae una frase qualunque: e si scrive: «Illustre maestro, non ho ancora
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Poichè non si può mai prevedere come le spirochete scodinzolino nel cervello di una poetessa che fa anche della prosa o di una prosatrice che scrive
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pensa e ciò che si dice, fra ciò che si dice e ciò che si scrive, sull'esaltazione retorica della guerra per parte dei poeti rachitici che stanno a
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Una lettrice ci scrive:
Un lettore ci scrive:
Un lettore ci scrive:
Una lettrice ci scrive da Venezia:
Un gruppo di lettrici ci scrive da Altare:
Quello che Calogero scrive al fine di rendere quell'esame «più vivo e rispondente allo scopo» è proprio quello che Gentile voleva; e Gentile se fosse
i grandi critici sono ancora più rari. Diceva che la prosa richiede più fatica della poesia. «Non perderti di coraggio — mi scrive in quell'ultima
Una lettrice a scrive da Limone: «Chiedo scusa a Specchio dei Tempi se mi permetto di disturbarlo forse per una cosa che sembrerà di poca importanza