Ganimede o un Leporello, messaggero di puerilità e di bamboleggiarnenti, di menzogne e di convenzionalismi. Clemenceau scrisse che un libro è la morte di
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un lapis, scrisse: «a = x + y + z» e spiegò: - a è la felicità; x è il lavoro; y è la ricchezza. - E z? - domandò lo scocciatore. - E' il silenzio
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undici che gli sono imposte dalla servitù della metrica. Un grande poeta, che era anche un diligente cesellatore, scrisse un verso che è un grido di
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sulla medesima scheda scrisse di suo pugno : «Il signor Durand è sconosciuto in questa casa». L'americano era scusabile; è facile confondere Durand e
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Riassumendo: La Storia mi dà torto. Juliette Drouet scriveva a Victor Hugo due lettere il giorno; Victor Hugo ne scrisse 15.000. Ciaikowski inviò
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lui sette giorni nella sua casa di Iasnaia Poliana, e lodò i suoi libri. Appena l'ospite fu ripartito, Tolstoi gli scrisse: «Quando sento parlare
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charme. Quando Gilbert scrisse «considero una creatura perduta quella che prende a morsi il pane e mangia i piselli col coltello», non faceva
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scrisse che «las estupideces que conscientemente hacemos a diario, llega un momento en que ya no nos parecen estupideces»: le stupidaggini che
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Francia non si prolunga il quarto d'ora di tolleranza. «La qualità più indispensabile del cuoco - scrisse Brillat-Savarin - è l'esattezza; dev'essere anche
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terribles» sapeva che l'eleganza - come scrisse Villiers de l'Isle-Adam -è una forza. Un paio di guanti di pécari e un abito di taglio inglese o
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Nel secolo che si suole chiamare «della galanteria», Bussy-Rabutin, cugino della Marquise de Sévigné, scrisse che l'uomo per bene è l'uomo educato e
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