procurar loro in qualche modo un piacere. Questo bisogno forma da solo tutta la filosofia delle espressioni cortesi, colle quali cerchiamo di dimostrare
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ragiona. Chi non ha conosciuto sua madre può appena immaginare le gioie soavi di chi la possiede. Quando, riandando le nostre memorie, cerchiamo di
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vero bisogno di raffreddarci e cerchiamo avidamente quei corpi che sottraggono una parte del nostro calore. La soddisfazione di questo bisogno arreca
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avvenire. L'impazienza ci consuma, ma il coraggio ci manca; e, guardando e riguardando, cerchiamo di indovinare dal modo in cui è scritto l'indirizzo, e fin
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respira, possiamo dire con sicurezza che ci troviamo nella regione del sentimento; ma se cerchiamo il muro di cinta del delizioso giardino, non lo
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ride colla propria immagine, con la quale si scarica del piacere che lo innonda. Ma, quando siamo pieni di gioia, cerchiamo avidamente un uomo che si
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una seconda volta di un piacere, cerchiamo di confrontarlo con un altro consimile goduto ieri, adopriamo la memoria dell'oggi e la coscienza dell'oggi
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piacere colla loro approvazione. XL. - Tanto più nobili sono i piaceri che cerchiamo, e tanto meglio ci facciamo atti a goderne di maggiori. XLI. - I
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così petulanti, indiscreti, rumorosi, intrattabili? Cerchiamo dunque in fondo all'animo umano l'istinto di far piacere altrui, anche a costo di qualche