pietosa opera di soccorso ai feriti. Sul ponte della capitana veneta Sebastiano Veniero, incurante della propria ferita al piede, sosteneva il nipote
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di Zuambattista Benedetti, Lucrezia Sagredo era, nella sua infelicità, la più lieta, perchè la magica speranza la sosteneva ancora, avendo di comune
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ogni altra cosa la fede ardente e profonda sosteneva l'infelice madre. Nei momenti di maggiore sconforto ella si rivolgeva a Dio: «Gesù, che avete detto
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