preoccupazione che la goccia attaccata alla bottiglia scivoli sulla tovaglia e ne macchi il candore: cosa quest'ultima da evitarsi con cura anche se
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con 50 gr. di essenza di trementina 6 gr. di etere e 6 gr. di alcool. Conservare in bottiglia con tappo smerigliato. Farne cadere una goccia sulla
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composto vi sembrasse troppo duro, spruzzatelo prudentemente con qualche goccia d’acqua (sono cose che solo la pratica può insegnarle); se v’apparisse
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e fatevi scorrere sotto qualche goccia di burro fuso. Appena la frittata è condensata, voltatela su se stessa e versatela fumante. Questa frittata di
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Uova al burro con prezzemolo. — Fate friggere a parte con un po’ di burro un cucchiaio di prezzemolo trito, bagnatelo con qualche goccia di aceto e
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degli stessi di burro fresco e una metà di tonno sott’olio, pestate il composto nel mortaio, unitevi a goccia a goccia un po’ di sugo di limone, e
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finemente pestata, lasciate soffriggere un momento, diluite con un po’ di brodo o con qualche goccia d’aceto e fate sobbollire un quarto d’ora la salsa
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cetrioli sotto l’aceto tritati fini, sale se occorre, pepe a discrezione, diluite con un po’ di brodo e con qualche goccia d’aceto. Fate sobbollire
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Oppure. Dimenate in una scodelletta 2-3 rossi d’ovo cotti sodi, salateli e versatevi l’olio a goccia a goccia, alternandoli con un po’ di sugo di
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allora un po’ di sugo di limone e il sale e continuatelo a sbattere a freddo versandovi ancora qualche cucchiaio d’olio a goccia a goccia. Per piatti
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diliscata e pestata e qualche goccia di sugo di limone o d’aceto. Sale alla fine, se occorre. Potete anche omettere la sardella e il limone e rosolarli
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a pezzi, si bagna con un po’ d’olio, e se fosse di qualità oleosa con qualche goccia d’aceto, si spolverizza di pepe a discrezione e si lascia giacere
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Levatela subito dal fuoco e frullatela a freddo finchè piglia una certa densità, aggiungendovi un po’ d’olio a goccia a goccia.
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qualche goccia di aceto. Pepe in abbondanza, sale alla fine. L’anguilla si può cuocere in questo modo anche allo spiedo.
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Chiocciole nel loro guscio. Mettete in fondo a ciascun guscio ben lavato una goccia d’olio, introducetevi il mollusco, poi chiudete l’apertura con un
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’ di burro fuso. Versate qualche goccia di latte nel recipiente dove fu cotta la polenta per staccarne le crostine, che stenderete sopra i monchi
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goccia d’acquavite o meglio di rhum e spolverizzatele di zucchero. Trascorsi 30-40 m. involgetele a una a una nella farina, poi nella seguente pastina, e
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aggiungendovi di quando in quando qualche goccia di latte; unite poi a questo composto le noci, 100 gr. abbondanti di pangrattato bagnato con un po’ di rhum o
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color d’oro, cioè il liquido n’è tutto svaporato, lasciatene cadere una goccia in un bicchiere pieno d’acqua. Se questa goccia diventa subito secca e
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Intanto avrete lasciato cadere una goccia d’olio sopra un pezzo di marmo liscio qualunque asciugandone poi bene la superficie con un pannolino. Su
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diventato consistente. Fatene la prova versandone una goccia sopra un piatto o su un pezzo di carta asciugante. Se essa rimane intatta, senza scorrere nè
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sciroppo torna a filare, cioè finchè prendendone una goccia fra l’indice e il medio e allontanando le dita vi si forma un filo. Riponete allora la
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19. Conserva di fichi. — Sciogliete piccoli fichi verdi dottati, cioè dalla goccia, lavateli e gettateli nell’acqua bollente. Levateli fuori appena
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Lo zucchero fila quando prendendone una goccia fra l’indice e il pollice e allontanando le due dita una dall’altra vi resta frammezzo un filo.
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tempo. Passate il thè da un colino aggiungendovi zucchero e latte e, se v’aggrada, una goccia di rhum.
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collo d’una bottiglia. Il liquore da filtrarsi si versa mollo adagio nella carta donde esso passerà a goccia a goccia entro la bottiglia. Se la
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