assente. Non si toccano i bicchieri, ma si sollevano all'altezza del proprio viso, allungando il braccio dalla parte del festeggiato. Se il brindisi
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spiccatamente tonda e dalle curve abbondantemente pronunziate, che voglia vestire attillata; un'altra, da un bel viso di luna piena, che voglia
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; in genere, dalle linee del viso e, si potrebbe dire, di tutta la persona. Verticali le linee del viso; il capo piegato in avanti o da un lato; lo
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signora segue; se si deve scendere, la signora precede. Se si è in compagnia, non si occupa il posto migliore, che è quello col viso rivolto alla sala
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che, a nessuno, e in nessun caso, è lecito sorpassare. Quindi, non si lanciano coriandoli o altro sul viso, tanto meno con violenza; non s'insiste
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cederli - son quelli col viso nel senso della direzione. È lecito cavarsi la giacca, ma non restare in maniche di camicia; come è lecito slacciarsi le
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fastidiose della vita - che buon viso a cattivo gioco. È ridicolo ricorrere a mille sotterfugi per dare l'apparenza di usato a ciò che è nuovo; per
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al viso, lavarlo ripetutamente e alternativamente con acqua molto calda e molto fredda. - Ovvero lavarlo con acqua tiepida e cospargerlo poi, senza
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fare buon viso a cattivo gioco; rinunziare all'audizione, cercando di non far pesare, anzi di non far capire il sacrifizio fatto. Può darsi anche che
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viso dei vicini. Né è elegante scuotere la sigaretta prima di accenderla, o spalmare di cera l'estremità superiore; la quale estremità deve esser tenuta
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premunirlo contro i facili malanni. Abluzioni abbondanti al viso e al collo vanno fatte anche ogni sera, e quasi ogni volta che si entra in casa, per
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poco in casa, o ci sta malvolentieri, dipende, spesso, dal vedersi sempre davanti un viso accigliato, lugubre, se non addirittura aggressivo; mentre egli
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poteva anche avere un simbolo; e gli occhi avevano il loro languore orientale, un po' esagerato, il viso tutto dolce, sornione, un po' per volontà di
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. Fortunio, si chiamava, ed esse speravano che il nome gli portasse fortuna: ed era anche bello di viso, con due grandi occhi castani, femminei, i capelli
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venti anni; ma a volte ne dimostrava di meno, a volte di piú. Il viso bianco, corrucciato, gli occhi che sembravano selvaggi, la fronte coi capelli tirati
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guerresca, e i cavalieri, armati di tutto punto, alcuni smilzi e dritti in sella, altri, già anziani, barbuti, grassi e un po' cascanti, ma col viso
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a quel momento, intervistare Elia: pareva un uomo meccanico, Elia: si piegava, si sollevava, lavorando, senza muovere un muscolo del viso. E lingua
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col viso piegato, guardando il fondo della chicchera come ci vedesse qualche immagine. Dov'è la padrona?» domandò sottovoce. E Cosima ebbe
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veduto un viso cosí nobilmente triste, accigliato e sereno. «Sono buone» egli disse, tirando su con le dita dell'altra mano le monete, e lasciandole
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com'era, emanante dal viso, dal petto, dal ventre, già un po' prominente, un calore animalesco: ma d'altronde l'occasione era ottima; il grande sogno di
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il viso di baci: i suoi occhi di un azzurro di porcellana erano stillanti di lagrime che le colavano sul naso aquilino e si confondevano con la saliva
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Arcangelo e proveniva dalla Calabria. Pag. 165. La prima persona che vide. «Viso fresco, capelli castani ondulati, occhi pieni di gioia furbesca ma schietta
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alla nuca possente. E anche il suo viso sembrava a Cosima il piú straordinario di tutti quelli che conosceva: un viso in realtà pieno di carattere, con
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due larghe tasche colme di carte, di libri e di altre cose; mise il cappello sulla sedia accanto e il suo viso roseo e sodo, col caso corto, s'illuminò
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viso pallido della madre piegarsi sul suo e ne provava un senso di frescura come se una ninfea umida la sfiorasse; ma un giorno, il giorno di
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carducciana, scuro il viso, le destasse un brivido di spavento: ma anche di ammirazione: poiché egli era l'arca santa del sapere, colui che davvero poteva
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respiro di nuova vita che animava la casa. Portava libri e regali, ed era vestito con modesta ma accurata eleganza. Ed era bello, col viso fine che
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. Ella era vestita in costume; aveva un viso pallido e fine, con due grandi occhi neri sormontati da sopracciglia foltissime, rivelatrici di un
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lettuccio della camera attigua a quella matrimoniale; lo profumò; compose i bei capelli castani intorno al viso diafano e infine la rivesti del
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guarnizioni rosse, quello di Cosima, che parrebbe ridicolo e pure dà risalto al suo viso pallido e ai folti capelli neri. «Sembri una ciliegia che
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silenziose. Finalmente una finestra si apre nella casa di fronte, e un viso bruno, coi grandi occhi velati dei miopi, si sporge a guardare qua e là negli
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