vivace e spiritosa. A me è sembrata simpaticissima. «Oh» pensò Rossella ficcandosi le unghie nel corpetto. «Sentirsi difendere da quella piccola
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di fasciature e filacce che le rovinavano le unghie. Ed era stufa dell'ospedale! Stufa, annoiata e nauseata dello stomachevole odor di cancrena, e
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Rossella in una stretta convulsa. - Gli yankees... - gridò Rossella. - No, essere i nostri! - urlò Prissy ansimando, ficcando le unghie nel braccio di
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occupasse ora di un'altra... «Vi desidero piú di quanto io abbia mai desiderato nessuna donna»... Rossella strinse i pugni; le sue unghie penetrarono nel
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indurita dal lavoro, arsa dal sole, screpolata e incallita. Le unghie erano spezzate e irregolari; nel pollice era una vescica in via di guarigione. La
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morto e gli yankees lo prendevano, sarebbe impiccato. E anche Ashley! Si ficcò le unghie nelle palme fino a fare apparire quattro piccoli semicerchi
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forza che egli sentí le sue unghie penetrargli nella carne. - Che incubo? - la sua voce era dolce e calmante. - Ah, già... dimenticavo che non sapete
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morticcio, il còrniolo pallido, e il melo selvatico, di un rosso cosí bello pochi minuti prima, lugubre e sbiadito. Rossella ficcò le unghie nell'imbottitura
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Merriwether. - Ha avuto altri due bambini. Rhett guardò la punta delle sue scarpe e sospirò. - Ho cercato di metterle del sapone sotto le unghie - disse poi
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seduto sul tuo petto - diceva Rhett dolcemente. - Era molto grande? - Oh sí! Grandissimo. E con le unghie. - Anche le unghie? Beh, stai tranquilla. Io
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scherzi sono troppo mostruosi per potere essere sopportati. Avrebbe voluto ficcargli le unghie negli occhi per spegnere quella strana luce che
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Accademia della crusca
