, che ci permette di creare combinazioni nuove, insieme con la purezza dei gameti dimostrano che il patrimonio ereditario è discontinuo e costituito
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dello sviluppo dimostrano all’evidenza come il differenziamento delle varie parti non sia conseguenza di un destino inevitabile segnato a ciascuna di
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allelomorfi) hanno una notevole importanza teorica, perché dimostrano che uno stesso fattore può presentarsi in stati diversi (cfr. cap. XVII).
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Gli alleli multipli, come si è detto, costituiscono un argomento contrario alla teoria della presenza-assenza, di Bateson-Saunders perché dimostrano
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Le recenti ricerche di G. Raffaele (1933-1938) che hanno avuto ampie conferme, dimostrano invece che gli sporozoiti non penetrano direttamente nei
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rosso del sangue Le recenti ricerche di G. Raffaele (1933-1938) che hanno avuto ampie conferme, dimostrano invece che gli sporozoiti non penetrano
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Questi esempî dimostrano che un fattore può esser legato con varî altri da un’associazione più o meno forte, più o meno difficile a rompersi. La
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o in modo analogo, i quali dimostrano che la rottura è avvenuta in due punti. Vi è stata cioè una certa quantità di doppi scambi.
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rispettivamente, altrettanti con i caratteri abcdeFGHILMN, e altri analoghi che dimostrano che la rottura è avvenuta in un sol punto; ma anche individui
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esempî simili si conoscono, sia fra gli animali che fra le piante, i quali, insieme con tutte le altre prove citologiche, dimostrano in modo
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da questo incrocio, cioè gli zigoti fecondati da quegli spermî che sono provvisti di X. I risultati dimostrano che si formano nella femmina quattro
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Tutti questi esperimenti dimostrano dunque che l’ambiente esterno non è incapace di agire sul genotipo, e di provocare delle variazioni ereditarie
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vista che ci interessa, esse dimostrano che lo sviluppo di uno zigote aploide è possibile, e che questo risulta costituito di tutte le parti che
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invece dimostrano varie irregolarità nella meiosi e per lo più sono sterili.
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mitosi. Gli individui aplo-IV sono meno vitali dei normali, si sviluppano più lentamente, sono spesso sterili, e dimostrano una mortalità piuttosto alta
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sempre, anzi raramente si trova il rapporto perfetto 1:1, spesso si trovano valori vicini, ma che dimostrano uno spostamento costante a favore di uno
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) ha potuto selezionare una stirpe di ratti albini in cui il rapporto dei sessi era 125 : 100 e una stirpe in cui era 83 : 100. Questi fatti dimostrano
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Fra le molte osservazioni citologiche che dimostrano che la distribuzione degli eterocromosomi è concordante con il sesso, citeremo ancora le
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estratti di proboscide (C. Herbst), sempre, s’intende, su larve libere. Questi fatti dimostrano che la determinazione del sesso nella Bonellia è
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elementari, su cui la selezione non può più avere alcuna azione, e che si dimostrano perciò invariabili. Tali ricerche furono poi riprese da W. Johannsen
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L’intersessualità genetica (es. Lymantria) e fisiologica (es. granchi sacculinizzati) degli Artropodi, dimostrano poi che uno stesso meccanismo
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martins e negli esperimenti di parabiosi a cui abbiamo accennato (pag. 311) dimostrano che le gonadi immature devono secernere qualche sostanza
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Negli Anfibî gli esperimenti sono numerosi e pur essi dimostrano che certi caratteri secondarî come la presenza di cuscinetti sulle dita dei maschi
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dimostrano il contrario: i nuclei delle prime cellule embrionali, e verosimilmente di tutte le cellule, conservano l’assortimento completo dei geni. Il
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Recenti ricerche di C. Manunta approfondiscono l’analisi di questi problemi, perché dimostrano da razza a razza differenze specifiche di permeabilità
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fatto, che ci dimostrano la costante comparsa di novità nel patrimonio ereditario.
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dimostrano i risultati davvero mirabili che sono stati raggiunti in molti campi. Basta pensare a quanto si è ottenuto in questi ultimi anni nel campo
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Si possono trarre da tutti questi esperimenti alcune importanti conclusioni. Gli individui di una linea pura dimostrano, per ogni carattere, una
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animali e piante. Né sono esclusi i caratteri fisiologici, che dimostrano pur essi un modo di comportarsi del tutto simile a quelli morfologici.
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diversa da quella del citoplasma, come dimostrano alcune semplici reazioni microchimiche; ma tanto il nucleo quanto il citoplasma sono, nella cellula
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fenomeni dell’allelomorfismo multiplo, che dimostrano che vi deve essere qualcosa, e non un semplice vuoto, al posto del fattore recessivo (V. pag. 114).
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