Non è consigliabile applicare il termine di determinante ai geni, come oggi son concepiti, perché è insita in quel concetto l’idea di un rapporto
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Quindi il rapporto 9 : 7 può essere considerato come una modificazione del rapporto 9 : 3 : 3 : 1, modificazione che non infirma affatto le leggi di
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piante con fiori rossi, e piante con fiori bianchi nella proporzione di 9 : 7 Tale rapporto suggerisce una derivazione dal rapporto dei diibridi : 9
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Alla F 2 compaiono individui colorati in proporzioni di 3/16; mentre gli altri 18/16 sono bianchi. Anche il rapporto 13 : 3 deve considerarsi come un
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Ecco un esempio di epistasi, che produce un altro rapporto atipico. Come si è detto l’albinismo di certe razze di polli è dominante sul piumaggio
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Anche per il triibridismo si conoscono varî rapporti atipici, che risultano dal rapporto fondamentale 27 : 9 : 9 : 9 : 3 : 3 : 3 : 1 per la somma di
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con cariossidi bianche. Era verosimile perciò che tre fattori intervenissero nella determinazione del color rosso e che il rapporto 63 : 1 fosse da
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piante della var. aurea danno una discendenza costituita da 1/3 di piante verdi normali e 2/3 di piante aurea. È un rapporto atipico, che fu spiegato
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gialli nel rapporto 2 : 1 (Cuénot 1905, ed altri): sono dunque eterozigoti. Il colore giallo è determinato da un fattore X, il cui recessivo x consente
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che sono proprio le combinazioni del monoibridismo, le quali per la dominanza di Vg daranno il rapporto fenotipico 3:1, cioè i 3/4 di mosche con ali
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le sedici formole genetiche possibili. Tenendo conto della dominanza, si ha il rapporto fenotipico 9 : 3 : 3 : 1; del diibridismo.
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nella F2, al rapporto del monoibridismo. Considerando le due coppie insieme (diibridismo), si vede che la F1 è composta d’individui tutti eguali
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rapporto dei sessi, di cui già abbiamo tenuto parola.
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), altre (G. Hertwig) sul rapporto fra la quantità della cromatina omogenea rispetto al plasma dell’uovo.
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segmenta secondo la propria specie — o di diverso rapporto dei sessi, e allora si stabiliscono complicate relazioni fra eterocromosomi, autosomi e
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costanza del rapporto nucleo plasmatico. Secondo questa legge, in ogni specie il rapporto fra il volume del plasma e quello del nucleo è, entro certi
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§ 1. Definizione e problemi. — § 2. Il rapporto numerico dei sessi. — § 3. La sessualità relativa. — § 4. Le teorie sulla determinazione del sesso
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§ 2. - Il rapporto numerico dei sessi.
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rapporto, però, si vede che non
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Pare che tale rapporto presenti anche variazioni annuali, e anche stagionali, almeno per alcuni animali. Altre variazioni del rapporto secondario
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Tab. VII - Rapporto numerico secondario dei sessi in varie specie animali (da F. E. Crew, modif.).
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Nell’uomo il rapporto numerico dei sessi è alquanto diverso nei varî paesi. Anche quando diverse razze vivono nello stesso paese, e si trovano quindi
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sempre, anzi raramente si trova il rapporto perfetto 1:1, spesso si trovano valori vicini, ma che dimostrano uno spostamento costante a favore di uno
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La tabella VII riferisce il rapporto numerico secondario dei sessi in varî animali, e dimostra che, nella maggior parte degli animali ivi considerati
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Il rapporto primario nell’uomo avrebbe un valore che varia — secondo diversi autori — da 116,4 a 108,2 maschi su 100 femmine.
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) ha potuto selezionare una stirpe di ratti albini in cui il rapporto dei sessi era 125 : 100 e una stirpe in cui era 83 : 100. Questi fatti dimostrano
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Certo è invece, che come già si è detto (V. pag. 225), il rapporto dei sessi può essere notevolmente spostato negli incroci fra razze, o specie
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tutte le specie un’eccedenza di maschi. Il rapporto cambia, nell’età adulta, in cui in genere sono più numerose le femmine. Nelle considerazioni teoriche
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Risalire al rapporto primario, che, da un punto di vista genetico è il più importante, computando i nati morti e gli aborti non è facile, tuttavia
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ereditarî. L’eredità del sesso si può considerare, in base a tale ipotesi, come un caso di reincrocio di un monoibrido (rapporto 1 : 1) e si può
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nel globulo polare. Le frequenze di queste due possibilità coincidono con il rapporto numerico dei sessi. Sottoponendo le uova di Talaeporia tubolosa
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rapporto X : A come quello che decide il sesso.
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+ 2XY + YY. Se, com’è probabile, gli individui YY non sono vitali e muoiono precocemente, ne risulta fra i nati il rapporto di due maschi per una femmina.
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dal gonocorismo all’ermafroditismo egli ammette che uno dei gameti possa avere subito una modificazione dei valori e quindi del rapporto delle due
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fecondate): il rapporto dei sessi si sposta notevolmente a favore del sesso maschile, e sembra
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girini di rospo induce pure uno squilibrio nel rapporto dei sessi, a favore del sesso femminile
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volume normale delle cellule in rapporto al volume del nucleo (rapporto nucleoplasmatico), si inizia la morfogenesi, ossia il differenziamento delle
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A) e una con occhi rossi (fattore a), incrociate danno luogo al rapporto del monoibridismo. Se si trapiantano
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La «permeabilità intestinale» domina sulla «impermeabilità» e dà alla F1 il rapporto 3:1. Così fa pure la «permeabilità ghiandolare» rispetto alla
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specie. Se cioè le mutazioni A —>a avvengono con una certa frequenza u, e le mutazioni inverse a —> A con frequenza v, il rapporto q : (1 - q) cambia e
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Nucleoplasmatico rapporto, 276.
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Rapporto nucleo-plasmatico, 276.
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Sessi, rapporto numerico dei, 286. Sesso, 285.
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§ 2. - Il rapporto numerico dei sessi 286
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La dominanza maschera il rapporto genotipico 1:2:1, nel rapporto fenotipico 3:1.
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Se si considerano nella F 2 tutti i piselli gialli (315 + 101) e si contrappongono a quelli verdi (108 + 32) si ha il rapporto 416 : 140, e cioè 2.97
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due classi d’individui: Aa e aa, rispettivamente neri e bianchi, nel rapporto 1:1.
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. Se invece dà figli neri e bianchi nel rapporto 1 : 1, è un eterozigote (Fig. 20). Si può in tal modo facilmente riconoscere il genotipo degli animali.
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disposizione pochi individui poco fecondi, come spesso accade negli animali — cercare un rapporto 1 : 1 : 1 : 1, che si mette in evidenza più facilmente e
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combinano in tutti i modi possibili. Per ogni coppia considerata singolarmente si avvera nuovamente il rapporto 1 : 2 : 1 (3 : 1 dei fenotipi) del
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