variabilità secondo la distribuzione normale, ottenuta non più dalla cooperazione di numerosi fattori che hanno effetti diversi, ma dalla cooperazione
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normale: alle intensità estreme (rosso intenso, 6 fattori, e bianco, 0 fattori) corrispondono frequenze minime, alle intensità intermedie frequenze più alte
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tipico, o normale; ma il risultato non differisce sostanzialmente. Anche la fecondazione può avvenire con modalità e risultati un poco differenti
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Poiché il carattere «normale» è dominante, la drosofila ibrida sviluppa ali normali. Quando essa porta a maturazione i gameti, i due cromosomi II
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caratteri ora analizzati, anche per la colorazione del corpo. Vi sono razze con colorazione normale, come quella delle drosofile selvatiche, e razze
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si trovino nella coppia III. Se incrociano una drosofila con ali normali e colore normale (VgVg EE) e una con ali «vestigiali» e colore «ebano» (vgvg
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1° incrocio. - Maschio occhi bianchi x femmina normale Il gene «occhi bianchi», benché portato da un sol cromosoma, nel maschio si rende manifesto
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Alla F2, cioè dall’incrocio di un maschio normale con una femmina eterozigote, la teoria prevede:
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V’è una razza di Drosofila in cui gli occhi, invece di avere il colore rosso normale della drosofila selvatica, sono bianchi. L’eredità di questo
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Il gene «occhi bianchi», benché portato da un sol cromosoma, nel maschio si rende manifesto perché il cromosoma Y non porta l’allelomorfo normale. In
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2° incrocio. - Maschio normale X femmina occhi bianchi
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donna normale nascono tutti figli con vista normale (cfr. 1° incrocio, F1); ma, mentre i maschi sono sani, le femmine sono eterozigote, cioè portatrici
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Se poi una donna daltonista sposa un uomo normale (cfr. 1°
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Dall’incrocio: femmina occhi bianchi x maschio normale la teoria prevede che nascano femmine normali (eterozigote) e maschi con occhi bianchi. Da un
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perciò omozigote, che, coniugate con un maschio normale, con ali grigie, diedero origine soltanto a figlie femmine con ali gialle e a maschi con ali
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numero normale di autosomi, più due X, saldati per un’estremità, e inoltre un Y. Alla maturazione delle uova i due X rimangono sempre uniti, e si
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comportamento e la posizione (cfr. pag. 184), di quel gene e quindi del suo allolomorfo, «occhi di colore normale»: là dove compare un’anomalìa, un individuo
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L’incrocio fra un individuo eterozigote a occhi lineari (Bar, B) e uno normale, parimenti in tre modi:
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), quelli dei recessivi con l’iniziale minuscola (fused 2, fu 2; kidney, k; lozenge 3, lz 3 ). Si suole anche indicare l’allelomorfo normale con il
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la colorazione ebano (e) di cui a pag. 149), e con le ali «vestigiali» (vg) e una con corpo di color grigio normale (B) e ali normali (Vg), si vede
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scuro normale. La sua percentuale di scambio con Bar è = 23 %.
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B, è incrociata con un maschio normale, che porta nel suo cromosoma X (morfologicamente normale) il gene cr, e l’allelomorfo di B (occhio normale
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posizione normale, ma hanno dimensioni relative molto minori che
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attendersi soltanto là dove avviene la normale coniugazione dei cromosomi alla meiosi. Tutti quei casi, frequenti nei vegetali, in cui l’ibrido raddoppia il
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Fig. 84. - A sinistra testa di Drosophila normale, vista di sopra e di fianco; a destra mutazione Bar (occhio lineare) (da Th. H. Morgan, 1919).
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Fig. 87. – A, cranio di pollo normale; B; cranio di pollo padovano (con ernia cerebrale) (da Ghigi).
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Si può dunque concludere che il processo di mutazione è probabilmente un fenomeno normale, che si verifica, con una determinata frequenza, in tutte
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fu ottenuto per irradiazione l’allelomorfo normale e da questo, nuovamente l’eosin. Queste due serie di mutazioni si possono perciò indicare così:
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normale
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5) Duplicazione (duplication) è la presenza di un pezzo di cromosoma in più. V’è dunque un assetto normale di cromosomi, più uno o più pezzi
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, invece di 14, che è il numero normale. Posseggono cioè un cromosoma soprannumerario.
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classi di gameti, rispettivamente provviste di 7 e di 8 cromosomi. Incrociando un mutante del tipo lata con una Oenothera normale si può prevedere che metà
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Fig. 95. - Cassule della Datura normale (in alto) e di dodici tipi probabilmente polisomici (sec. A. F. Blakeslee, da Th. H. Morgan, 1926).
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Fig. 100. – Serie di intersessi maschili di Lymantria dispar; in alto, maschio normale, sotto, intersessi di vario grado (da R. Goldschmidt).
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Fig. 101. – Serie di intersessi femminili di Lymantria; in alto femmina normale, sotto, intersessi di vario grado (da Goldschmidt).
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che non si ha più la prevalenza dei fattori della mascolinità, o di quelli della femminilità, che è necessaria per il normale differenziamento dei
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tutti e sempre sterili (S. R. Safir, 1920), prova però che esso è molto importante per la normale funzionalità dei testicoli.
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si ha una distribuzione normale dei sessi. Di rado tale inversione accade molto tardi, al periodo della maturità sessuale, e allora non è completa e
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uova sono capaci d’esser fecondate. Varî autori (Guyénot, Harms, Ponse), hanno visto che queste uova, fecondate da spermî di maschio normale producono
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in un testicolo, che può presentare perfino la spermatogenesi normale (I. Benoit, L. V. Domm). La gallina s’è dunque trasformata in gallo.
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Fig. 115. - A sinistra, una gallina mascolinizzata, a destra, un gallo normale, per mostrare la differenza della mole corporea (da E. Padoa).
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sviluppano penne simili per forma a quelle del cappone, e quindi del gallo normale, di altre razze. Qui gli ormoni testicolari e ovarici hanno lo
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organi completi, e il loro destino diviene sempre più limitato. Si è visto, ad esempio, che cellule che nello sviluppo normale son destinate a divenire
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’abbozzo oculare è trapiantato in sede diversa dalla normale, il cristallino si forma dall’epidermide sovrastante, che, normalmente, non lo avrebbe formato.
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, coppie di cromosomi, ma con bilancio genico normale, e perciò vitali, e anche (1935) un ceppo con cinque coppie.
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curva normale di perequazione. Ai lati sono indicate le frequenze; sull’asse delle ascisse, in alto i valori di classe, in basso la posizione della
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Fig. 6. – Curva normale. Sull’asse delle ascisse sono indicate la media (= 0), e lo scarto quadratico medio (σ) e i suoi multipli (da A. Lang).
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V’è una razza di Primula sinensis, chiamata rubra dai sistematici, che, se la pianta viene tenuta a temperatura normale (sotto ai 30°) mette fiori
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natura, di due vanesse nostrali. In alto, a sinistra, Vanessa antiopa normale; a destra, aberrazione hygiaea; in basso, a sinistra, V. atalanta normale
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foglia del tipo normale, non fruttifero. Questo può dunque esser considerato come un caso di modificazioni durevoli, che tosto scompaiono alla prima
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