La comparsa di caratteri nuovi è dunque spiegabile con le combinazioni di fattori mendeliani: la coesistenza di due fattori, in questo caso
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Nascono dunque, da questo incrocio, forme nuove, nuciforme e semplice, e il risultato della F 2 suggerisce la presenza di due fattori. L
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) ci conducono dunque alla formulazione in altri termini di fatti fisiologici conosciuti, senza dover ricorrere a forze ataviche misteriose, ma
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Il risultato di questa analisi ci dimostra dunque che numerosi fattori (almeno 7 fattori principali, e forse più di tanti) cooperano, con azioni che
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Abbiamo dunque riconosciuto un’altra causa di variazione, che per i suoi effetti fenotipici globali non differisce da quella che già avevamo
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corrisponde ad un poligono di frequenza regolare. Ecco dunque che, ancora una volta, attraverso l’analisi mendeliana, si è ricostruita la serie di
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sono particolari cellule destinate a perpetuare la specie: i gameti, che, fecondandosi, danno origine allo zigote. I gameti costituiscono dunque il
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Perché dunque i figli risultino in tutte le loro parti simili al genitore, questo deve provvedere, prima di dividersi, a ripetere a benefizio d’uno
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La fecondazione delle Fanerogame angiosperme è dunque alquanto diversa da quella delle altre piante e degli animali, perché in essa avvengono due
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Che il nucleo dovesse essere il portatore dei caratteri ereditarî era dunque opinione molto diffusa anche prima della riscoperta delle leggi di
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dal tipo Lygaeus, per la riduzione e la successiva scomparsa di Y. Questo è dunque un cromosoma caratteristico del maschio, e trasmesso solo per via
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La riproduzione sessuata differisce dunque sostanzialmente dalla asessuata, perché sono sempre cellule particolari e ben distinte dalle altre quelle
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Si può concludere dunque che l’ipotesi rende pienamente conto dei fatti, e il comportamento di questi caratteri «legati al sesso», che sarebbe
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I figli di un padre daltonista sono dunque sani, e non trasmettono la malattia alla loro discendenza, non così le femmine, che trasmettono il
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S’è visto dunque, in questo capitolo, che l’eredità associata al sesso — che sarebbe inesplicabile altrimenti — si chiarisce perfettamente se si
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dunque considerare localizzati in tal cromosoma.
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le proporzioni sono identiche, ma si applicano alle combinazioni opposte: anche qui dunque nell’83 % dei casi ritroviamo le combinazioni introdotte
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Dunque nella femmina della Drosofila, quando si opera con geni appartenenti allo stesso gruppo, alla oogenesi non si ha la conservazione assoluta
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primo gruppo di associazione, sono dunque rarissimi; la media fra i due valori è di 0,24 %.
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yellow, il 4 % con echinus, ecc. Essi occupano dunque lo stesso locus nel cromosoma X.
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Si può dunque considerare come assodata la costanza del numero dei cromosomi. Vi sono tuttavia due categorie di eccezioni: 1) le cellule somatiche
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Il volgo e gli antichi naturalisti ebbero dunque un concetto intuitivo, e, sebbene mal definito, fondamentalmente esatto di quello che oggi chiamiamo
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teoriche. È dunque dimostrato da questa ricerca (e da altre analoghe compiute dallo Stern) che allo scambio dei geni corrisponde realmente uno scambio di
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breve. Anche negli autosomi avviene dunque la sinapsi somatica; sono separati i due bracci di II e III.
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Si trova dunque anche qui una corrispondenza fra struttura genetica e struttura citologica. La scoperta dell’eterocromatina poi è molto importante
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Si può dunque concludere che il processo di mutazione è probabilmente un fenomeno normale, che si verifica, con una determinata frequenza, in tutte
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dei gruppi atomici, o molecole, tali da dare origine a sostanze diverse. L’effetto della ionizzazione può essere dunque, in ultima analisi, un
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Tutti questi esperimenti dimostrano dunque che l’ambiente esterno non è incapace di agire sul genotipo, e di provocare delle variazioni ereditarie
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5) Duplicazione (duplication) è la presenza di un pezzo di cromosoma in più. V’è dunque un assetto normale di cromosomi, più uno o più pezzi
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ultimi risulta che gli zigoti XXX e XXY sono femmine: non è dunque la presenza e l’assenza di Y che determina il sesso maschile, ma piuttosto la
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due nuclei di fecondazione diversi ZZ e ZW, uno maschile e uno femminile. Le cellule dello zigote avranno dunque caratteri maschili o femminili a
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Somiglianze e differenze acquistano dunque un valore intrinseco, di indici della maggiore o minore affinità fra le specie, intesa l’affinità proprio
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prevalentemente dal cortex e il testicolo della medulla. Anche qui si tratta dunque soprattutto di velocità relativa di differenziamento.
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Si ha dunque tutta una gamma di casi, che vanno dalla somiglianza quasi assoluta, fino al dimorfismo estremo. In linea generale nei giovani i due
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Ci si domanda dunque come i geni contenuti nel nucleo dello zigote manifestano le potenze di cui sono i portatori, cioè per quale serie di reazioni
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la cellula cui apparteneva avrebbe dovuto dare origine, sono dunque capaci di formare un embrione intero, contengono perciò i determinanti di un
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Il destino dei nuclei è dunque determinato dalla situazione ch’essi vengono ad occupare in seguito alla segmentazione: dall’ambiente citoplasmatico
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meno notevole. S’impone dunque, innanzi tutto, di cercare le cause di questa variabilità, e, in primo luogo, di distinguere quelle cause che provocano
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a cui quei caratteri, quelle proprietà allo stato potenziale, siano legati. La domanda si può dunque precisare: quale parte delle cellule germinali
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Si riguadagna dunque, anche per questa via, la visione dell’unità e dell’armonia degli esseri viventi, che l’ipotesi fattoriale sembrava aver
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L’indagine sull’origine della specie deve dunque rivolgersi a questi due punti fondamentali: l’insorgenza di diversità nel seno di una specie, cioè
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Il modo di formazione di specie nuove può dunque essere rappresentato, nella massima parte dei casi, come un processo graduale, che consta di almeno
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anche queste esprimere con numeri, il che ne renderebbe più facile lo studio. Fermiamoci dunque sulle prime (caratteri quantitativi) avvertendo che anche
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abilmente interrogarla con l’esperimento. Vediamo dunque di vagliare criticamente i risultati dei molti sperimenti che furono fatti, e di trarne la
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Si può dire dunque, senza troppo dilungarci negli esempî, che la grande maggioranza dei fatti che si possono comunemente osservare e sono di pubblico
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Non si tratta dunque di eredità, ma di una infezione diretta.
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Risulta dunque:
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Ne risulteranno dunque le combinazioni seguenti:
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il risultato non varia, cioè si hanno gli stessi quattro tipi sopra elencati, nelle stesse proporzioni. Non ha importanza, dunque che i caratteri
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«presenza di corna» è dunque dominante nel maschio,
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