alcune analogie col lancio di un proiettile materiale (rinculo e perdita di energia) e l'atto elementare di assorbimento ha analogia con l'urto di un
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elencare le varie specie di particelle che possono uscire dai nuclei, sia spontaneamente, sia in seguito ad un urto, e che presumibilmente sono i
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Vediamo ora ciò che può dirsi dell'impulso con cui rimane la particella dopo l'urto: esso è uguale, evidentemente, all'impulso iniziale (che
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questi casi si localizza, veramente, non la particella in questione, ma l'atomo da essa urtato e, per conseguenza dell'urto, eccitato e ionizzato. Perciò
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diverso da quello della radiazione, p. es. per urto.
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. per urto. , ed erano state giustificate in vario modo nella teoria di Bohr e Sommerfeld (p. es., mediante il principio di corrispondenza, v. § 64).
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di cui abbiamo già parlato. Questo urto, qualunque sia il suo meccanismo, è governato dalle due leggi fondamentali della conservazione dell'energia e
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cui appartengono, e quindi all'urto partecipa in certa misura tutto l'atomo (ed eventualmente anche l'intera molecola). Per vedere quale sia l'effetto
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l'esistenza dell'elettrone di rimbalzo ma anche a verificare che la direzione in cui esso è lanciato è quella prevedibile con le leggi dell'urto elastico.
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imperfezione delle misure o da incompletezza dei dati iniziali, ma dalla natura stessa dei fenomeni elementari, come diffusione dei fotoni, urto di particelle
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influenza considerevole sulla distribuzione angolare degli elettroni dopo l'urto, influenza che si rivela nelle curve sperimentali. Un'altra applicazione
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Osserviamo anzitutto che, data la massa grandissima che ha un atomo in confronto di un elettrone, la forza viva che esso riceve dall'urto di questo è
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(1) L'eccitazione per urto ha una parte fondamentale nell'ordinaria emissione di radiazione per temperatura. Difatti, questa avviene nel modo
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), ricavando l'energia necessaria dalla forza viva della particella urtante (1) L'eccitazione per urto ha una parte fondamentale nell'ordinaria emissione
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Innanzi tutto, è chiaro che l'urto non può produrre nessun effetto se l'energia dell'elettrone urtante è minore dell'energia che occorre per portare
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ha dunque, con l'osservazione spettroscopica, un altro metodo per controllare i fenomeni della eccitazione per urto.
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esperienze risale però ad epoca anteriore, poichè fin dal 1902 LENARD lo aveva applicato in una notevole serie di ricerche sulla ionizzazione per urto.
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Tali esperienze consistono nel provocare l'eccitazione degli atomi per urto elettronico e nel misurare indirettamente la forza viva perduta dagli
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griglia, sarà sufficiente a produrre degli urti anelastici: alcuni degli elettroni quindi perderanno in un urto quasi tutta la loro forza viva e non
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tali urti, cosicchè gli elettroni che hanno perduto tutta la loro velocità in un urto possono venire ancora accelerati dal campo prima di arrivare
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raggiunto l'energia sufficiente per portare un atomo al livello E2, la perdono immediatamente in un urto e non arrivano così mai a provocare una eccitazione
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È da notare che molto spesso le radiazioni ottenute per urto elettronico sono ultraviolette. In tal caso è possibile rivelarle, oltrechè
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Come abbiamo visto, in un urto tra un elettrone e un atomo può avvenire che l'elettrone ceda parte della sua forza viva all'atomo sotto forma di
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passare ad un livello superiore non soltanto sotto l'azione dell'urto di un elettrone, ma anche sotto l'azione di radiazione incidente, cioè di fotoni
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gas contro la parete stessa: ciascun urto trasmette un leggiero impulso alla parete e la pressione risulta dall'insieme di questi impulsi elementari. è
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