determinazione delle frequenze proprie, o di risonanza, per le quali si possono stabilire onde stazionarie nell'interno della cavità, e conduce sempre a livelli
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(1) La parola «risonanza» è qui usata nel senso classico. In meccanica quantistica essa ha anche un altro significato, che verrà illustrato nel cap
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di risonanza). Questa transizione, se , richiede assorbimento di energia a spese della radiazione: ne segue che l'atomo nello stato n può assorbire
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verrà spiegata tra breve, degenerazione di scambio o di risonanza.
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Accenneremo ora brevemente a una considerazione che, sebbene abbia valore puramente formale, spiega il nome di fenomeni di scambio o di risonanza
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analogia meccanica ha suggerito il nome di «risonanza».
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La teoria, esposta in questo capitolo, dei sistemi con particelle identiche — nella quale è caratteristico il concetto quantistico di risonanza o
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Ogni atomo ha evidentemente una serie di energie di eccitazione la prima delle quali è quella chiamata «di risonanza»; esse si addensano verso un
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Se invece l'energia cinetica dell'elettrone urtante supera, anche di poco, l'energia di risonanza, allora può avvenire che l'atomo urtato si ecciti
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di risonanza». In questo caso dunque l'atomo rimane inalterato, e l'elettrone riparte come se avesse urtato un corpo perfettamente elastico: perciò
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Di solito, i potenziali di risonanza, eccitazione e ionizzazione
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, in volt, necessaria a conferire agli elettroni tale energia: si parla quindi di «potenziale di risonanza », «potenziale di eccitazione
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diminuzione di corrente. Leggendo il potenziale, V', per cui si ha questa discontinuità, potremo calcolare la prima energia di eccitazione (o di risonanza) con
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Questo V' è quindi quello che abbiamo chiamato potenziale di risonanza.
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Di questo fatto si trae profitto per misurare con maggiore esattezza il potenziale di risonanza V', ricavandolo dalla distanza tra due massimi
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di mercurio: essi trovarono che la riga (riga di risonanza) di questo gas non appariva finchè la tensione era inferiore a 4 volt, ed era invece già
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risonanza ottica e della fluorescenza: il primo di questi è però interpretabile egualmente bene nello schema classico, come ora diremo.
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L'interpretazione classica della risonanza, dalla quale è derivato il nome del fenomeno, è la seguente. Gli atomi del vapore conterrebbero degli
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Il fenomeno detto della risonanza ottica, scoperto da WOOD, consiste in questo: se si illumina un vapore metallico con luce di lunghezza d'onda
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una lunghezza d'onda diversa, sia pure pochissimo, da questo valore. Perciò tale riga si chiama riga di risonanza.
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Questa teoria permette di spiegare molte particolarità del fenomeno della risonanza, che restano inesplicate nella teoria classica.
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Invece la teoria dei quanti interpreta il fenomeno della risonanza nel modo seguente. Gli atomi che si trovano al livello fondamentale possono
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Fenomeno affine alla risonanza, ma assai più comune e anticamente noto, è quello della fluorescenza, per cui certe sostanze, illuminate, riemettono
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mercurio, e si osserva allo spettroscopio la luce diffusa lateralmente: si trova, oltre alla luce di risonanza del mercurio, un certo numero di righe
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dal livello fondamentale E1 a quello immediatamente successivo E2 si ha la risonanza, di cui si è già parlato: se invece vengono portati in un
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, diffusione, risonanza, ecc.: è noto infatti dall'elettromagnetismo che il moto di cariche elettriche può generare onde elettromagnetiche, e queste
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