Se si pensa ai diversi mezzi di cui ci serviamo abitualmente per rivelare la radiazione (visione, lastra fotografica, cella fotoelettrica e simili
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nei vari punti di uno schermo, che in genere è la retina o una lastra fotografica: si fa l'esperienza, e si trova che l'intensità misurata corrisponde
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pochi, o magari uno solo, l'ottica ondulatoria cade in difetto. Se, p. es., la sorgente emette un solo quanto di energia di fronte ad una lastra
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in un certo istante. Difatti, se la particella stesse ferma, p. es. in P, e l'esperienza durasse abbastanza a lungo, sulla lastra L si formerebbe una
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dove b è la distanza del foro F dalla lastra. Ma sappiamo, dalle esperienze sull'effetto Compton, che la particella diffonde la luce per quanti e che
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formanti un cono avente per asse la direzione del fascio incidente. Così su una lastra fotografica posta al di là del tubetto contenente la polvere
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