porta il nome di mariconda, e alla quale non difettano i tre famosi pregi, d’essere squisita, abbastanza lesta a fare, e di spesa non affatto rilevante.
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, per due o tre ore, distesi all’aria affinchè ne svapori un poco l’acqua.
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; passateli (servendovi di un bicchiere) per il setaccio; impastateli ben bene, sul piano di marmo del vostro tavolo, assieme a tre etti di ricotta
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Mi sono messa dunque, a impastar subito la sfoglia con mezzo chilo circa di farina, tre uova, e tre etti di spinaci lessati e passati, poscia, per il
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Cotto il sugo e bollente l’acqua, in questa ho fatto cucinare, di mano in mano e per tre minuti, una diecina di lasagne alla volta (non più); di mano
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Alla carne avrete cioè aggiunto: o due fette di prosciutto; o due o tre fegatini di pollo; od una cervella; od un pizzico di funghi già cucinati nel
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; tranciati diritti, e larghi da due a tre centimetri.
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fornello; dopo due o tre minuti, aggiungete un cucchiaio colmo di salsa di pomodoro sciolta in poca acqua;lasciate che quell’acqua un po’ evapori; e
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Ebbene; comperatene due o tre, facendo attenzione (se non sono più vive) che siano almeno sode e con gli occhi lucenti.
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setacciato per il più fine dei vostri setacci; friggete due o tre alla volta (non più) le cotolette merluzzesche nel burro bollente; disponetele per bene, fra
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appena saranno dorati; aggiungete due cucchiaiate di salsa di pomodoro sciolta nell’acqua; fate soffriggere ancora per due o tre minuti; mettete nel
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ed asciugarle; ad infarinarle al momento di cucinarle; a friggerne infine nell’olio bollente tre o quattro alla volta (non più, per non incorrer nel
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Tre ore prima del mezzodì, mettete a fuoco, nella più capace delle vostre pignatte, un cucchiaio di burro; fatelo imbrunire; aggiungete poi una gamba
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Ho fatto cucinare a lento fuoco; a metà cottura ho versato tre cucchiai di vino bianco; e infine, a « gran fuoco », ho fatto colorare il mio arrosto.
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Con tre uova ho poscia fatta, in un tegame largo, una sottile frittata e, a modo, l’ho distesa sopra quello strato di prosciutto; e poiché un altro
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aggiunto poi tutto il sangue, tre carotone ed una piccola gamba di sedano finemente tagliate; ho unito, quando la verdura fu quasi cotta, il fegato
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Tre ore prima del pranzo, nel mio tegame più capace, ho fatto un altro soffritto con cipolla, olio e burro; vi ho poi versato tutto l’infuso di lepre
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Ti assicuro, Damia, che dopo tre o quattro ore quella carne, con quell’acidetto del limo-ne, con quel grasso dell’olio, e con quella salsetta così
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avevi cotto con la carne, due etti di tonno, uno di capperi; e sciogliendo infine tale passato con il succo di tre limoni e con un bicchiere d’olio.
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gambe di vitello, e in tanti pezzi (alti ciascuno, circa tre dita) quante saranno le persone che dovranno poi far onore al piatto. Così ad ognuno
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... pietanzina da ricordare almeno due o tre volte all’ anno (per dare così un po’ di varietà alla mensa famigliare)...
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persino tre, su ciascuna cotoletta!
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, spalmatene l’altro lato con la manteca rimasta sul piatto; voltatela dopo due o tre minuti di.... friggimento; lasciatela cucinare anche dal nuovo lato
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Per farlo alla casalinga, cioè all’economica e alla spiccia, lesso separatamente due o tre patate, cinque o sei carote, un cavolfiore, e (se li trovo
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piatto di portata (vi assicuro che, se sar ben raffreddato non farete... un fiasco); ricopritelo tutto quanto con uno zabaglione di tre o quattro uova
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Ma, oltre a questi tre, un altro pregio ancora ha questo bodino: la sua ricetta è cioè assai facile a ricordare perchè le dosi degli ingredienti sono
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gusto, molto lesto a fare e di poca spesa »; un bodino, insomma, dai tre pregi che piacciono tanto a me.
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Se, però, lo voleste un tantino più raffinato, potreste, prima del bodino, versare nello stampo... non mezzi, ma tre intieri bicchierini di liquore
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acquistati tre ettogrammi !
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acqua calda; mentre se ne stavanolà, a rammollire, ho pesato tre etti di zucchero; ho unto ben bene d’olio lo stampo più liscio della mia cucina; ho
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ho unito il sugo di tre limoni; e, senza nemme no darmi la briga di mescolare, ho coperto con un piatto il recipiente ed ho lasciate le mie pesche
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pasta, e buttatele poi nella padella, ma non più di due o tre alla volta.
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Rinnovare l’acqua per altre tre mattine di seguito.
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Accademia della crusca
