“Gentilissima Petronilla, fra qualche giorno devo offrire un pranzo e vorrei anche farmi un certo onore con quel tal polpettone... sai? con quello
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Tenetelo dunque, sempre in cucina e sempre in quel tal tiretto della credenza, il mio piccolo libro ! (per trovarlo, non dovrete così buttar cassetti
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, ognuna può sempre comperar già fatta; ma che, aprendo il borsellino solo per quel tanto che basta a farne uscire una lira, ognuna può fabbricare nella
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Però, nè economico, nè lesto a fare è il minestrone; anzi perchè riesca degno della sua mondiale rinomanza, è indispensabile che — per quel giorno
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insegni quel certo piatto che il marito (lungi dalla città nativa) sempre rimpiange... io (purché sappia) non so mai negare la piccola.... grazia !
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nel mezzo, con il cucchiaio, un buco che raggiunga il fondo del tegame; versando, dentro al buco, un uovo che, in quel caldo e in quel po’ di burro
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Gli gnocchi prenderanno così quel tal colore d’oro che fa sempre tornare l’umore lieto... persino a chi l’avesse, per caso, quel giorno, piuttosto
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Se dunque anche il vostro marito... ricordate sopratutto quel giorno, questi stranoti ma... straeccellenti gnocchi !
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Mangiando i ravioli confezionati con quella sfoglia e con quel ripieno; cucinati poi nell’acqua e conditi con quel sugo, sono sicura che direte
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A ciò provvederà il piatto di portata che dovrà essere, quel giorno, un arrosto di vitello.
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preparare un condimento che sia ben degno di quel... superlativo ripieno !
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burro fuso e con un po’ di quel formaggio grattugiato);
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Molto comperare; molto spendere e moltissimo spignattare quel giorno; ma... quale pasticcio sopraffino !
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frolla avrà quel tal profumo e quel tal colore che le fanno dire: « son cotta », rovescio lo stampo sul piatto, e servo il mio pasticcio ancora caldo.
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Niente formaggio, invece, quel giorno in tavola, chè, con la zuppa di pesce, ogni formaggio (sia pure il più vecchione parmigiano) rappresenterebbe
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Poiché presto sarà qui una di quelle tali giornate del più stretto magro, ricordate la ricetta della minestra che, quel giorno, soglio sempre fare
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bollore; e appena all’assaggio constaterete che i bisi sono cotti, versate nella pentola mezzo chilo di risi e alcuni mestoli di quel brodo bollente.
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Questa è la minestra di stretto magro che farò io quel tal giorno, mentre, nel fornello accanto, e fra nuvole di fumo profumato, i pesci andranno
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cucina. Piatti però alla buona; di poca spesa; facili a preparare; e che saranno sempre premiati da quel dolce sorriso maritale che dice chiaro:
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In quanto all’abbondante olio, mentre sarà ancora caldo, verrà colato o nell’apposito recipiente, o in quel tal fiasco dell’« olio per pesce » e si
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Quando nella padella, il pesce avrà quel tal colore che dice: « son fritto » lo si toglierà con lo schiumino; si scolerà su carta asciugante; si
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Saranno appunto quelle preziose fiammate che daranno al vostro piatto quel certo odorino di fumo profumato... quel certo saporino di bruciaticcio
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Dopo 5 minuti era così ormai pronto il mio piatto d’anguilla che (come anche voi potrete constatare quel giorno che vorrete farlo) è « buono al gusto
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baccalà. Se poi quel baccalà verrà preparato mantecato, cioè alla maniera veneziana, cioè ridotto in soffice poltiglia, quella colazione sarà allora
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un cucchiaio di legno, voltatelo e rivoltatelo, cercando di sempre più sminuzzarlo ed amalgamarlo con quel goccio d’olio.
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?) sempre mescolando, sempre sminuzzando, sempre aggiungendo a poco a poco olio e latte, e sempre amalgamando il tutto, finirete col ridurre quel duro
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Su quel po’ di gelatina, quando sarà ben soda, disponete delle fettine di cetriolo (meglio se di verdi pistacchi, e meglio ancora se di tartufi
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Mescolate per bene e impastate con quel goccio d’olio (attente a non abbondare troppo) che sarà necessario a farne una pasta.
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Mettete in credenza quel po’ di polpa di vitello e fate bollire, in una pentola, il pollo.
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Non si rapprende? Bisognerà, in questo caso (toltone dalla superficie quel po’ di grasso che vi si sarà radunato) rimetterlo a bollire (cioè a più
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Abbassate allora il fuoco; e mentre quel brodo, bollendo, si andrà chiarificando, tagliate il pollo (ormai freddo); stendetene i pezzi sul piatto di
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, di tratto in tratto, un po’ di quel brodo, profumato di cotechino, che andrà bollendo nella pignatta sul fornello accanto.
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prendesse quel certo colore ch’è proprio d’ogni arrosto.
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Almeno per quel giorno, nel quale porterete sul desco queste polpette nella verza, potrete essere certe che i vostri mariti non avranno la faccia
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Su di un piatto, e servendovi della lama d’un coltello, impastate per bene una noce di burro con quel prezzemolo, quel limone, quell’acciuga triti; e
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È certo che, almeno quel giorno, 1’« eterna » e « noiosa » bistecca sarà veramente gustata e mangiata, con appetito, tutta quanta.
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— Ti ricordi di quei tali carciofini che abbiamo mangiato quella tal volta ad Arezzo, in quella tal linda osteria, nella quale pure si mesceva quel
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― Suggeriscimi, ti prego, per quel vegetariano di mio marito, una pietanzina a base di verdura e che sia lesta a fabbricare, che non richieda una
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Se la si volesse complicata un pochino più... si potrà inzuppare quel pan di Spagna in un liquore piuttosto dolce e di fabbrica casalinga.
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, sia pure di uno di quei liquori che tutte noi, donne, sappiamo fabbricarci all’economica con le essenze; e, meglio ancora, se quel liquore fosse di un
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Impastate, sul marmo del tavolo, la farina con poca acqua tiepida (6-7 cucchiai), una presina di sale, un cucchiaino di quel burro che avete già
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rigonfia e dorata e ne sentirete quel tal profumo che non trae mai in inganno sulla bontà di un dolce..., versatela sul piatto e tenetela lì, pronta ad
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Allorché, dopo poco più di mezz’ora, trapela dal forno quel certo profumino... dò un’occhiata per constatare il colore della pasta, e se la vedo d
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staccio. Una trentina, fra le più belle e grosse, si mettono in una tazza e si coprono con un po’ di quel tal liquore che, in ogni casa, si tiene sempre
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Ebbene, credereste? Tutte quelle dame mi hanno in coro così telefonato: «Signora Petronilla che squisito, quel lattemiele! ».
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Questo pesto (al quale ho aggiunto 2 cucchiai di zucchero) l’ho poi impastato con un torlo d’uovo e con quel po’ di polpa succosa che avevo asportata
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Tagliate ogni mela sbucciata in tante fette trasversali, rotonde, alte circa mezzo centimetro e, con il coltellino appuntito togliete quel po’ di
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Nella pentola, ribollendo, fate un po’ addensar quel sugo che vi avran lasciato il vino, le mele, e lo zucchero.
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Un’ora circa prima del pranzo, infornate la terrina; al momento di servire versatevi sopra quel tal sugo che vi ho detto di addensare e di metter poi
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« levasse il bollore... » il vostro fiasco, quali liquoriste, sarebbe, in quel caso, assicurato.
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