(1) ACHILLE CAMPANILE. «Ma che cosa è quest'amore? ». Edizioni Corbaccio. Milano, 1927. L. 10.
umoristi: Bontempelli e Folgore. Ma Achille Campanile è il più spiccio, scanzonato, indifferente, fra quanti hanno voluto darci le ragioni e i significati
Ora, spesso Campanile ricorre ai ragionamenti stravaganti, alle battute vuote, alla risata diaccia dello scemo, al soliloquio senza senso, al
Campanile, quindi, bisogna accettarlo com'è ; e non ragionarci su. Non è né Sterne né Chesterton, né Dickens né il Lamb degli Essays of Elia; cioè
Ma, più che la sostanza, Campanile ha tenuto soft'occhio il tecnicismo dello scrittore inglese: certo modo trasandato di fare risaltare le omissioni
Tuttavia, quelle poche volte in cui l'umorismo di Campanile si concreta, diventando ironia sottile e saporita, — allora, più che la trovata, o il
Infatti, quando Campanile chiama romanzo questo nuovo libro (1), lo fa con la stessa spassosa civetteria, con cui Petrolini chiama canzone la