riattaccano alle nozioni dei momenti statici e dei lavori virtuali.
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§ 26. Principio dei lavori virtuali.
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Il principio dei lavori o delle velocità virtuali, si enuncia come segue: La condizione necessaria e sufficiente per l'equilibrio di un sistema
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Una fase ulteriore di sviluppo è contrassegnata dal ricorso a considerazioni dinamiche, ed in ispecie al confronto dei lavori virtuali, cioè dei
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del centro di gravità. Lagrange ha osservato che a questo caso particolare può ridursi il principio generale da lui denominato delle velocità virtuali
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In un senso diverso si estende il principio dei lavori virtuali quando si
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Importa insistere su questo punto che: la validità del principio dei lavori virtuali, in quanto si presuma dedotta dai postulati statici e da certe
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Appare quindi che il principio dei lavori virtuali collega con una supposizione generale un insieme di fatti, in parte rappresentanti come evidenti e
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esperienze relative a questi casi, o mercè il confronto della condizione d'equilibrio espressa dall'annullarsi dei lavori virtuali con altre particolari
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La prima è che il principio d'equilibrio espresso dall'annullarsi dei lavori virtuali si riferisce sempre a casi in cui i legami stessi sono
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La seconda osservazione è che il principio dei lavori virtuali, come in genere la Meccanica, si riferisce al caso limite in cui si può fare
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si ottiene usufruendo del principio dei lavori virtuali, in altre forme equivalenti suscettibili spesso di una più rapida applicazione.
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Il principio di D'Alembert preso insieme a quello dei lavori virtuali, ha permesso a LAGRANGE di tradurre in equazione il problema del moto di un
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virtuali (cap. V, § 26).
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Allora il principio dei lavori virtuali conduce (con Green) ad equazioni dell'elasticità più generali, ove figurano 21 coefficienti indipendenti al
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senso che il principio dei lavori virtuali.
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