) avrebbero la temperatura appartenente al posto che essi occupano; non essendo più possibile di portare a contatto e quindi di confrontare le dimensioni di
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Per una ulteriore generalizzazione, si può abbracciare in codesto concetto la serie degli spazii a più dimensioni, o ancora altre varietà più lontane
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Rivolgiamoci all'Astronomia. Qui s'incontrano triangoli di dimensioni enormi rispetto a quelli osservabili sulla terra; essendo molto più grande il
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euclidea, a meno degli errori d'osservazione. Ne risulta che k supera un certo limite rispetto alle dimensioni terrestri.
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dimensioni (superficie)costituente il loro spazio.
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Non crediamo che si possa procedere più oltre, concedendo una rappresentazione attuale di oggetti a tre dimensioni.
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. 177 e seg.).) sembranci racchiudere un circolo vizioso. L'illustre psicologo vuol derivare la necessità di una rappresentazione delle tre dimensioni
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Ma la rappresentazione tattile delle tre dimensioni non si ottiene che geneticamente; ce la fornisce la successione delle impressioni tattili di una
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e di superficie, che caratterizzano una varietà continua a più dimensioni. Questi concetti, senza alcun intervento delle idee di retta, piano
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§ 24. Postulati del continuo a due e a tre dimensioni.
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(coppie di numeri) di una varietà numerica a due dimensioni.
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Questo teorema risponde non soltanto alla questione matematica di definire il continuo a due dimensioni (3 Cfr. il nostro art. citato a pag. 117
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dimensioni, e S. LIE vi aggiunge esplicitamente l'ipotesi della rappresentabilità sopra una varietà numerica.
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Il concetto generale della superficie come varietà a due dimensioni, deriva geneticamente, secondo B. RIEMANN (1 Habiliatationsschrift, Gottingen
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Ci limiteremo pertanto ad avvertire che il postulato delle tre dimensioni
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Il passaggio dal continuo a due dimensioni a quello a tre, non dà luogo ad osservazioni veramente nuove; i postulati che caratterizzano le superficie
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Ai postulati che permettono di definire la superficie, riguardata internamente come varietà a due dimensioni di punti, si aggiungano quelli che
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Abbiamo già notato d'altronde che il continuo a tre dimensioni non è esso stesso oggetto di una rappresentazione attuale propria (cfr. in ispecie
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Una tale associazione implica alla sua volta dei nuovi postulati. Giacchè invero si potrebbero costruire, in una varietà a tre dimensioni, due
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dimensioni,. cioè al medesimo spazio.
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cubi di differenti dimensioni. Diciamo che codeste conoscenze sono subbiettiva‑mente diverse perchè la previsione è da loro ottenuta in modi diversi
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Ora supponiamo conosciute le dimensioni di un oggetto posto dinanzi ai nostri occhi. Di queste dimensioni la vista ci fornisce una certa conoscenza
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Quando si parla della grandezza o delle dimensioni di un oggetto, si afferma una conoscenza complessa che involge l'accordo di previsioni molteplici
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La prima condizione, che si ha di solito in vista, è che le sue dimensioni sieno assai piccole relativamente a quelle di cui si considerano i
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conoscenza delle dimensioni sottoposte al nostro giudizio, per modo da ottenere previsioni più concordi relativamente alle diverse esperienze visive
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Ci siamo riferiti fino ad ora alla Meccanica del punto materiale; ma in molti casi si hanno effettivamente a considerare dei corpi con dimensioni non
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dimensioni molecolari, si ottengono come prima approssimazione le leggi dei gas espresse dalla formula
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delle dimensioni molecolari, ma questa è ben lungi dal soddisfare alle esigenze sperimentali. Evidentemente una correzione ulteriore deve essere
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comprendere come debbono essere modificate le equazioni suddette pel campo interno ad un elettrone, cui vengono attribuite dimensioni finite. Non cercheremo
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dipendono le dimensioni dei corpi sieno d'origine elettro-magnetica, che la materia stessa sia una riunione di elettroni (§ 31) e che questi in luogo
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3) Le misure che si fanno entro un sistema in movimento sono relative alle dimensioni degli istrumenti, alle forze prese come termine di confronto
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fronte a quella della luce, giacchè accade di fare l'ipotesi che esse sieno notevolmente superiori alle velocità dei moti consueti. Ma se le dimensioni
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applicazione, come nei più lontani ed astratti, ad es. nella Geometria degli spazii a più dimensioni o non-euclidei o non-archimedei, ecc.; e queste
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