l'ombra di un sogno fuggente; si dà il piatto di pesce: e i due piatti di carne si riducono a un solo e se non è di arrosto, questo unico piatto di
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forma sentimentale e idealistica — i problemi del sud, li isolano, li riducono a forme concessive e di eccezione, e invece di risolverli, li fanno
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e si riducono (proporzionalmente) al l a frazione e delle antiche. Ricordando le espressioni delle componenti della velocità e dell’accelerazione per
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cioè anche le componenti della velocità e della accelerazione a intervalli di tempo cambiano segno e si riducono proporzionalmente nel medesimo
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valore assoluto, si riducono proporzionalmente alla frazione delle antiche. Se teniamo conto del fatto che P x è la proiezione di P sull’asse x e ha
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orientazione prefissata sull’asse, destrorso o sinistrorso. Corrispondentemente le (14) si riducono a
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che per V = 0 si riducono, com’è naturale, alle (6"), ove si ponga Θ = ωt.
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istante la stessa velocità e la stessa accelerazione (Cap. prec., n. 6), talché la velocità e la accelerazione di trascinamento si riducono a due
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asse per O, cosicché le due rigate L e Λ si riducono a due coni di vertice O (coni del Poinsot), tangenti ad ogni istante lungo una generatrice
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un’ellisse. Invero le (8) per b - a = a, k = -1 e P qualsiasi si riducono a
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sbarra. E di qui risulta che i gradi di libertà della sbarra si riducono a 2 se il punto P è fisso.
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Se il sistema ha un punto fisso, i parametri e quindi i gradi di libertà, si riducono evidentemente a 3, come del resto abbiamo già osservato al n. 6.
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riducono a integrali ordinari, relativi alla variabile di integrazione t. Ma è manifesto che, a differenza di quanto accade pel lavoro, l’impulso I, anche
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F si riducono a due, ovvero ad uno.
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centro preso su π) è perpendicolare a codesto piano; talché, quando si scelga π come piano di riferimento z = 0, le (1') si riducono alle tre equazioni
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Ora, se il solido è in equilibrio, codesto risultante delle reazioni deve essere equilibrato dal sistema delle forze attive, che qui si riducono ai
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Qui ammettiamolo, ed osserviamo che, se per il nostro solido fissato in O, le forze attive si riducono al peso, dovrà la sua linea d’azione passare
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Supposta la linea orizzontale, le forze verticali si riducono al peso e alle reazioni normali N 1, N 2,..., N 2n dei singoli appoggi (tutte
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, astrazion fatta dalla resistenza dell’aria, si riducono alle seguenti :
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il peso del corpo, le sei condizioni cardinali dell’equilibrio si riducono alle seguenti tre:
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dei due tratti di filo, p. es. ad AP, le condizioni cardinali di equilibrio. Poiché le forze esterne (rispetto ad AP) si riducono a due: la F 1
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Non è inutile osservare che, nelle circostanze supposte, le equazioni indefinite dell’equilibrio si riducono sostanzialmente a quest’ultima
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43. Le equazioni (40), (41), (42) generalizzano le equazioni (16), (17) del n. 19, relative ai fili flessibili e inestendibili. Anzi si riducono ad
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i due vettori sovrabbondanti rispetto al sistema (40)-(42) si riducono ad un solo.
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(che è dell’ordine di Φ ). Si è così condotti a porre nelle (41) M = 0; onde le equazioni dell’equilibrio delle verghe si riducono alla forma
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le quali, per una verga piana, rispetto al cui piano si possano ritenere simmetriche tanto le sollecitazioni quanto le azioni molecolari, si riducono
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forze attive (che qui si riducono al peso dei singoli elementi) fanno complessivamente lavoro positivo.
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Di solito, sia nelle macchine semplici che nelle bilance, le forze attive si riducono a due, F 1 ed F 2 , chiamate rispettivamente potenza e
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cioè si riducono alle componenti X i, Y i, Z i delle forze attive F i secondo gli assi cartesiani.
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