o a rette parallele, abbiano o no il medesimo verso.
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applicato il rappresentante B - A di v, tre rette r 1, r 2, r 3 aventi rispettivamente le direzioni prefissate, e per B si conducano i piani paralleli ai
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Viceversa, risulta da quanto precede che due moti armonici su due rette ortogonali, intorno al punto comune, i quali abbiano uguale ampiezza e ugual
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rispettivamente, i coseni direttori della O P e della velocità di P (tangente in P alla traiettoria), l’angolo di codeste due rette è dato da:
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angolo costante le rette uscenti dal suo punto asintotico O.
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rette orientate ζ e z, dicesi linea dei nodi e si designa con N: l’angolo Ω, che, per quanto si è detto, è compreso tra 0 e π (e diverso, pel momento
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equipollenti , sono tali anche le loro proiezioni su di una stessa retta (o su rette parallele) come pure su di uno stesso piano (o su piani paralleli).
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; quando essi si considerino costituiti di rette intere, sono possibili evidentemente tre casi (oltre quelli di degenerazione di uno dei due coni in un
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Eulero (Cap. III; nn. 31-34) prendendo per origine il polo della precessione e come assi ζ e z della terna fissa e della terna mobile le rette orientate P
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descritta dalla Terra, secondo le leggi del Kepler, nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole). L’angolo costante (minimo) delle due rette (non ancora
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modi) realizzare facendo scorrere su due rette, passanti pel centro della circonferenza fissa, gli estremi di una corda della circonferenza mobile.
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Risulta dalla precedente dimostrazione che come guide rettilinee si possono scegliere due rette arbitrarie per O, in particolare due rette ortogonali
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(immaginando, ad es., orientata la AB da A verso B). Se indichiamo con Θ l’angolo delle due rette orientate AB ed OX, abbiamo
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normale IN alla base λ nel polo istantaneo, prefissando convenzionalmente un verso su ciascuna di queste due rette.
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designi con u il vettore unitario ortogonale e destrorso rispetto alle due rette orientate IT, IN, si potrà rappresentare con ωλ u denota uno scalare
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Assumeremo come assi di riferimento x, y le due rette ortogonali IT, IN, orientate nei versi scritti (a priori arbitrari); fisseremo IM come verso
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centri di curvatura di due qualsivogliano profili coniugati, C l e Γλ quelli delle due traiettorie polari, le rette CC l e ΓΓλ si tagliano in un punto
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Ciò premesso, le equazioni delle due rette CC l e ΓΓλ, come congiungenti dei punti
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è l'equazione della retta che congiunge l’origine I con l’intersezione J delle rette dianzi considerate.
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non possono essere entrambe rette, finché si tratta di effettivo rotolamento.
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rette CC 1, ΓΓλ, IT" passano per uno stesso punto.
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27 . Premettiamo una considerazione qualitativa circa il verso di due rette orientate r, r', non appartenenti ad un medesimo piano. Proiettando da
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Due rette orientate sghembe r, r' si . dicono fra loro destrorse o sinistrorse secondoché è destrorso o sinistrorso il verso di rotazione determinato
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, se si indica con l'angolo minimo delle rette non orientate r e AB, p l'analogo angolo minimo di r e della linea d’azione, non orientata, di M è il
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modo in cui a determinare una direzione si può scegliere una qualsiasi delle rette parallele, aventi comune la data direzione, e a determinare una data
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Per un campo uniforme e più in generale per un campo, la cui forza sia di direzione costante da luogo a luogo, le linee di forza sono rette parallele
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sono le sfere concentriche in O; mentre, come già si notò al n. 24, le linee di forza sono le rette della stella di centro O.
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rette AP 1, AP 2, AP 3 due almeno sono certamente distinte, per es. AP 1, AP 2;il nostro vettore si può allora decomporre (n. 14) in due (di cui uno
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vettori concorrenti in A e aventi per linee d’azione la rette AP1, AP 2, AP 3. Trasportiamoli lungo tali linee d’azione fino ad avere le origini
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vettoriali. Alle grandezze geometriche: segmenti di rette ed archi di curve, superficie, solidi, abbiamo aggiunto le grandezze cinematiche: tempi
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coll’origine in P 1 e situati sulle rette P P 1 ed AP 1; questi si possono poi trasportare lungo le loro linee d’azione (n. 41) in modo da avere le
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perpendicolare al vettore M e tracciarvi ad arbitrio due rette parallele r, r'. Detta b la loro distanza, si costruisca una coppia C, applicando su r, r
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rappresentano un vettore v, sulle ∞2 rette aventi una data direzione (o sugli ∞1 piani aventi una data giacitura) si ottengono ∞3 segmenti orientati fra loro
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forza deve essere esterna al cono Γ che ha per asse la tangente e per semiapertura il complemento dell’angolo d’attrito (cono delle rette per P che col
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In quanto alla seconda parte, si supponga dapprima che le rette r 1 ed r 2 si incontrino in un punto O. Trasportando i due vettori v 1 e v 2 lungo le
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Escluso codesto caso, la linea di azione di v 1 + v 2 intersecherà in un certo punto C la trasversale A 1 A 2 alle due rette parallele r 1, r 2 . Per
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Nel caso particolare di sistemi, i cui punti sono tutti situati in un medesimo piano, si possono manifestamente considerare rette diametrali
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si tratta di figure solide, di due rette diametrali, se si tratta di figure piane) il centro di gravità coincide col centro di figura (n. 13).
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Possiamo così individuare il baricentro G del tetraedro anche come il punto di incontro delle rette che congiungono ciascun vertice col centro di
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Nelle applicazioni hanno quasi esclusivo interesse i momenti di inerzia rispetto a rette; onde a questi limiteremo il nostro studio.
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mentre il punto C, come intersezione delle due rette P 2 B, P 1 D di equazioni, rispettivamente
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Per precisare la condizione di equilibrio, osserviamo che, ove si scelga nel modo dianzi convenuto l’orientazione delle singole rette a, il peso
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ad uno qualsiasi dei lati o ad una qualsiasi delle tangenti al perimetro di appoggio. Indichiamo genericamente con a codeste rette intorno a cui il
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Viceversa, se ad una qualsiasi poligonale P 1 P 2..., P n si può associare un poligono chiuso Q 1 Q 2..., Q n, tale che le rette Q 2 Q 1, Q 3 Q 1…, Q
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il che vuoi dire che le due rette O E, CH debbono segarsi in un punto della BD.
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Il moto di P dicesi composto dei moti rettilinei di P x, P y, P z (moti componenti); e poiché i tre assi sono in sostanza tre rette, a due a due
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In base al n. 5 possiamo ancora dire che: Se il moto di un punto nello spazio si considera decomposto nei tre moti rettilinei secondo tre date rette
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