costantemente infranti dalla salda resistenza delle nostre truppe. Ieri la posizione cadeva in nostro possesso. Il presidio, divisosi in gruppi, tentò
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posizione in cresta a 2.318 metri di altitudine. Il presidio nemico, composto di alpini tirolesi, restò in gran parte distrutto: un centinaio di superstiti
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A nord del Monfenera un forte tentativo di irruzione nelle nostre linee avanzate venne arrestato dal presidio che, con successivo contrattacco, mise
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sulle posizioni avversarie del Sisemol, annientandone in vivace lotta il presidio; distrutte poscia le sistemazioni difensive nemiche rientrarono nelle
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difficoltà di terreno, vinta in accanita lotta la resistenza del presidio, le nostre truppe s’impadronirono di tutto il sistema difensivo avversario, composto
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posto di vedetta antistante, riuscì a porre piede sulla quota 703, ma ne fu subito ricacciata dal presidio e dai rincalzi con accanita lotta a corpo
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nemiche vi distrussero e danneggiarono sistemazioni difensive, inflissero gravi perdite al presidio in una vivace lotta corpo a corpo e riportarono nelle
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trincee avversarie di Cima Tre Pezzi, alla confluenza del torrente Assa col torrente Ghelpac. Inflitte gravissime perdite al presidio, in accanita
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