Questo principio permette di ridurre la valutazione di una qualsiasi forza F a quella di un peso. Per dato sperimentale sappiamo che ogni forza-peso
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Se poi non è possibile equilibrare la forza F con un peso applicato al filo, finché questo si lascia abbandonato a se stesso, è intuitivo che si
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Effetti dinamici del peso. - Nel moto dei gravi riconosciamo l’influenza di due distinti elementi: il peso del grave e le condizioni iniziali del suo
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Al fatto della costanza di variazione di velocità si collega quello che è costante il peso del grave, quali si siano le condizioni del moto: si è
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che si usa nella pratica per calcolare la massa di un corpo di dato peso.
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Negli usi pratici, come si è già accennato (Cap. VII, n. 5), si assume come unità di forza il chilogrammo-peso,cioè la forza peso che agisce su di 1
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E allora, per la massa che fu definita da noi (Cap. VII, n. 14) quale rapporto di un peso ad una accelerazione
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Come unità di massa si può, per es., adottare quella del campione, che precedentemente si assumeva per unità di peso: la massa cioè di un dm.3 di
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Volendo materializzare mediante un peso bisogna rendere uguale ad uno p = mg, ossia prendere un corpo di massa
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Un tale campione di peso 1 (in misura assoluta) è variabile da luogo a luogo: all’ingrosso è il peso di di litro d’acqua, e corrisponde quindi press
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(15) kg. (peso) = 103. 980 dine,
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1 grammo (peso) = g dine = 980 dine,
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Torniamo p. es. al caso di una nave: è senz’altro manifesto che sul comportamento della nave in navigazione influisce il peso; ma appare del tutto
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Se su P non agisce, oltre il peso, nessun’altra forza direttamente applicata, constatiamo sperimentalmente che P rimane in quiete, vale a dire è in
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Se dunque è p il peso del grave, τ0 la corrispondente trazione limite, il rapporto non dipende dal peso considerato o dalla forma od estensione della
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Pel punto materiale la nozione di massa è stata stabilita come rapporto fra il peso del punto e l’accelerazione della gravità (Cap. VII, 14).
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Per precisare la condizione di equilibrio, osserviamo che, ove si scelga nel modo dianzi convenuto l’orientazione delle singole rette a, il peso
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27. Poiché la trazione limite è, almeno per approssimazione, direttamente proporzionale al peso p del cilindro e inversamente proporzionale al
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Se sulla sfera, oltre il peso (o invece del peso), agiscono altre forze quali si vogliano, varranno le stesse leggi, salvo a sostituire al peso la
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1° il peso P della locomotiva;
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ed anzi si potrà senz’altro supporre che il peso si scarichi uniformemente sui 2n appoggi.
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Restando nelle generalità, la precedente disuguaglianza rende ragione del peso sempre crescente delle locomotive moderne. Non basta aumentare la
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Detto k il coefficiente di proporzionalità, p il peso del rettangolo, α la sua area, mostrare che si ha k σ cos2 α = p sin α.
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[Si tratta di un arco di cerchio di raggio (p = peso dell’unità di lunghezza)].
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In A agisce (nel detto piano verticale) una trazione orizzontale τ, che fa equilibrio al peso dell’arco.
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La direzione di a essendo, ben s’intende, presa in tale guisa che il momento di un qualsiasi peso applicato sulla trave AA' risulti positivo.
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il dislivello h fra A e B, e il peso p dell’asta;
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[Limitandosi al caso tipico in cui il peso dell'asta è trascurabile di fronte ad N, si trova
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Dato il diametro d della colonna, l’altezza h di A sopra B, la lunghezza l del braccio sporgente BC (supposto orizzontale), il peso p del collare
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Con ciò, ove si supponga uniforme la struttura del ponte per tutta la sua lunghezza, e si designi con 2p il peso per unità di lunghezza, ogni
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ossia, in quanto è il peso per uniti, di lunghezza di ponte,
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si riduce alla reazione di appoggio se, come noi supporremo, si può prescindere dal peso, cioè se il peso (complessivo) si può ritener trascurabile
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Il primo anello è sollecitato dal proprio peso p, il secondo (di peso trascurabile) è invece sollecitato con intensità in una direzione prefissata
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4. Due anelli P, Q sono scorrevoli (senza attrito) lungo un cordone di data lunghezza, e di peso trascurabile, attaccato a due punti A, B.
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Si ha così la stessa condizione di equilibrio, che varrebbe quando il peso R fosse applicato direttamente in C.
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Ci proponiamo di determinare la condizione di questo stato di equilibrio dell’asta, sotto l’ipotesi che il peso dei fili di sospensione sia
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Ci proponiamo di calcolare la pressione subita dall’asta BD, quando si risguardi come trascurabile il peso delle cinque aste.
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2. Un corpo (punto materiale) P di peso p si appoggia sopra un piano privo di attrito inclinato di un angolo α sull’orizzonte. Esso è ritenuto da un
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10. n aste omogenee di lunghezza l e peso P sono articolate in A e stanno in equilibrio simmetricamente disposte attorno alla verticale di A, colle
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il peso p (verticale verso il basso);
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nulla, dovrà pure esser zero la somma geometrica del peso e della reazione R, il che vale a dire che il peso e la reazione debbono costituire una terza
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Abbiamo chiamato Γ 1, Γ 2 i momenti rispetto ad O delle due prime coppie; quello della coppia peso-reazione è in valore assoluto (poiché la linea d
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dove p è il peso totale dell’albero.
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Supponiamo (trascurando il peso proprio del filo di fronte alla tensione) che F si riduca, per un generico elemento ds, alla reazione proveniente
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26. Si noti che noi abbiamo fin da principio supposto di poter trascurare il peso proprio del filo di fronte alla tensione. Dacché P è il peso per
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§ 7. – Peso e attrazione terrestre. Variazione di g colla latitudine - Deviazione della verticale.
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peso = G + χ
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osservato pel peso.
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37. Confronto col peso. Prima approssimazione. – Dacché l’intensità massima di χ (che si riscontra naturalmente per λ = O, cioè all’equatore) è di
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12. Mostrare che, se la velocità di rotazione della Terra fosse 17 volte più grande, i corpi, all’equatore, sarebbero (sensibilmente) privi di peso.
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