21. Il concetto di velocità areolare si estende anche al caso di un punto che si muova comunque nello spazio.
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in un certo moto rigido si verifichi la circostanza, evidentemente realizzabile, che, un triangolo determinato ABC si muova in modo che ciascuno dei
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, animata di moto traslatorio di velocità v 0, si muova con moto rotatorio di velocità angolare ω intorno all’asse, solidale con Oxyz, che passa per O ed è
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, supponendo che nell’attraversarla il proiettile si muova orizzontalmente con velocità (assoluta) costante di 200 m. al secondo.
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Sia T 0, un triedro generico; siano T 1, T 2, T 3,..., T n più triedri mobili (rispetto a T 0). Indicando con P un punto che si muova rigidamente con
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16. Il moto reciproco di quello studiato ai nn. prec. si realizzerà mediante un angolo rigido (in particolare una squadra) che si muova sul piano in
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Inversamente, considerando il moto reciproco, cioè quello definito da una curva piana, indeformabile λ che si muova sul suo piano in modo da passare
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muova con legge prestabilita.
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Riprendiamo la sfera rigida S del n. prec., supponendo che il piano, su cui essa deve rotolare senza strisciare, si muova comunque nello spazio
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Una lamina rettangolare così sottile che la grossezza possa ritenersi trascurabile si muova in un mezzo resistente. Si vuole determinare la forma da
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Nel secondo caso, comunque si muova il corpo attorno ad O, il baricentro G si eleva, perché deve conservarsi alla stessa distanza da O, e quindi
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configurazione geometrica possa immaginarsi definita da una certa areola piana che, pur variando di forma e di grandezza, si muova descrivendo con un suo
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